Gli investimenti in reti ad altissima capacità (insieme a concorrenza, Single Market e benefici per i consumatori) diventano prioritari. L’Unione europea li identifica come strategici per la crescita e la competitività dell’Europa, per l’ammodernamento del welfare, per la formazione e la ricerca. L’accordo disciplina i modelli di investimento che possano favorire lo sviluppo di reti in fibra ottica prevedendo una regolamentazione più favorevole per gli operatori wholesale only rispetto agli operatori verticalmente integrati.
Sviluppo del 5G, dunque, tetti massimi per le chiamate intra-Ue, sostegno agli investimenti nella banda larga ultraveloce, introduzione di un sistema per allertare i cittadini in caso di emergenze: queste alcune delle principali novità contenute nel cosiddetto ‘nuovo codice delle telecomunicazioni’ che mercoledì, dopo un iter durato anni, dovrebbe ricevere il via libera dell’Europarlamento e il 4 dicembre quello definitivo del Consiglio dei ministri Ue.
Per tutelare i consumatori, le nuove norme prevedono tra l’altro che dal 15 maggio prossimo le chiamate internazionali all’interno dell’Ue possano costare al massimo 19 centesimi al minuto e 6 gli sms. Inoltre, gli utenti avranno più diritti per rescindere o modificare gli abbonamenti, anche quelli tv-telefono-internet. Alla vigilia del voto di Strasburgo, fonti del settore evidenziano l’impatto che il nuovo codice potrebbe avere anche sul dibattito in corso in Italia sulle nuove infrastrutture ad alta velocità e nel caso in cui si arrivi a una rete unica. Le nuove disposizioni europee indicano una serie di criteri e requisiti restrittivi per identificare i veri operatori ‘wholsale only’ ai quali sono destinati i vantaggi regolamentari previsti dalla stessa normativa. Benefici e agevolazioni di cui invece non si potrà usufruire nel caso in cui il controllo della rete sia in mano agli incumbent.