Via libera, al consumo del panino o di qualsiasi alimento portato da casa purché vengano impiegati gli stessi accorgimenti previsti per la fruizione del cosiddetto ‘pasto speciale’, cioè quello riservato ai bambini con allergie o che, per motivi religiosi, non consumano determinati alimenti. Dopo la sentenza di giugno della Corte d’Appello di Torino che, in seguito a un ricorso presentato dai genitori, riconosceva agli alunni il diritto al pasto portato da casa, il Ministero dell’Istruzione è tornato sull’argomento mostrando un’apertura verso la consumazione del pasto domestico nelle scuole. Il Miur, in una nuova circolare, invita gli istituti scolastici a valutare “le soluzioni idonee a garantire la fruizione del pasto domestico e l’erogazione del servizio mensa, assicurando la tutela delle condizioni igienico sanitarie e il diritto alla salute”. In aggiunta, per non correre il rischio di contaminazioni ed evitare “eventuali fonti di pericolo”, raccomanda di “attivare procedure atte ad evitare possibilità di scambio di alimenti” e di adottare “precauzioni analoghe a quelle adottate nell’ipotesi di somministrazione dei cosiddetti pasti speciali”. Si tratta di un primo passo avanti su una questione da tempo irrisolta, in attesa che il Ministero elabori linee guida valide su tutto il territorio nazionale.