Il quadro geopolitico internazionale spinge gli Stati membri dell’Ue ad intensificare la cooperazione nel sistema di difesa, ritenendo di dover guardare in direzione di una vera e propria Unione della sicurezza e della difesa. Con circa 500 milioni di abitanti, la maggiore economia al mondo e oltre la metà degli aiuti allo sviluppo erogati a livello globale, l’Unione europea può dirsi attore protagonista nell’attuale scenario internazionale. Più di due terzi dei cittadini europei sostengono lo sviluppo di una politica estera comune e una percentuale ancora maggiore è favorevole a una cooperazione nel campo della sicurezza e della difesa. Ma quello della politica estera dell’Ue rimane, tuttavia, un ambito con diversi interrogativi.
A Bruxelles durante il dibattito appena svolto, l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, ha detto: “La sicurezza e la difesa rappresentano per l’Ue delle priorità perché tali sono per i nostri cittadini. Dall’anno scorso continuiamo a potenziare la nostra difesa europea per affermarci con sempre maggiore efficacia come garanti della sicurezza, sia all’interno, sia all’esterno dei nostri confini, investendo più risorse, intensificando la cooperazione tra gli Stati membri e avvicinandoci verso una cooperazione più stretta con la NATO. Il mondo che ci circonda è in rapido mutamento e ogni giorno ci attendono nuove sfide: siamo l’Unione europea e in quanto tale dobbiamo assumerci la responsabilità di rispondervi”.
L’attuale dibattito concorrerà a guidare i lavori della Commissione nelle prossime settimane. Prima della Conferenza europea ad alto livello sulla difesa e sulla sicurezza, che si terrà il 7 giugno a Praga, la Commissione varerà il Fondo europeo per la difesa annunciato a novembre 2016 nel Piano d’azione europeo in materia di difesa. Parallelamente verrà presentato un documento di riflessione a più lungo termine in cui saranno indicati gli scenari possibili per il futuro del settore della difesa europea, che s’inscrive nell’ambito del dibattito sul futuro dell’Ue a 27 avviato il 1° marzo 2017 con il Libro bianco della Commissione sul futuro dell’Europa. Diversi i motivi che spingono ad intensificare la cooperazione nella sicurezza e nella difesa europea. Le domande alle quali dobbiamo cercare di rispondere non conoscono confini nazionali e sono sempre più urgenti, tenendo altresì in considerazione il fatto che l’efficacia delle azioni e dei programmi passa attraverso la collaborazione. Con la dichiarazione di Roma adottata il 25 marzo 2017, i leader dell’Ue si sono impegnati ad adoperarsi per realizzare un’Unione europea a 27 che contribuisca alla creazione di un piano di difesa più competitivo ed integrato, che rafforzi la propria sicurezza e la difesa comune in cooperazione e complementarietà con la NATO.