Pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale n. 309 del 14 dicembre scorso il decreto del Ministro dello Sviluppo economico (29 ottobre 2020), Stefano Patuanelli, che rende operativo il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa, istituito dal Decreto Rilancio, che consente allo Stato attraverso Invitalia di poter entrare nel capitale delle aziende in crisi per un ammontare massimo di 10 milioni di euro e per un periodo non superiore a 5 anni. L’obiettivo del Fondo è quello di facilitare la ristrutturazione di imprese in difficoltà, prevedendo una combinazione di aiuti all’investimento e alle tutele occupazionali. Oltre alle aziende titolari di marchi storici di interesse nazionale, possono accedere allo strumento le imprese con oltre 250 dipendenti o che, indipendentemente dal numero degli occupati, detengono beni e rapporti di rilevanza strategica per l’Italia rivestendo un ruolo chiave nel promuovere lo sviluppo e il benessere della collettività.
L’intervento nel capitale di rischio dovrà essere accompagnato da un apporto d’investitori privati per almeno il 30%. Il tetto dei 10 milioni vale per il complesso degli interventi e può essere superato solo se solo se partecipano anche Regioni o altre amministrazioni locali. La deroga per le Pmi vale anche nei casi di proroga di sei mesi della cassa integrazione straordinaria per cessazione. Il Fondo ha una disponibilità di 300 milioni per il 2020, rifinanziata con ulteriori 250 milioni per il 2021.
“Questo è un fondo innovativo, che abbiamo fortemente voluto, per potenziare gli strumenti a disposizione del Governo al fine di trovare soluzioni alle crisi aziendali attraverso nuovi processi di ristrutturazione”, dichiara la Sottosegretaria allo Sviluppo economico, Alessandra Todde. “Si tratta – aggiunge – di interventi in conformità alla normativa europea, che hanno una importanza strategica nel fronteggiare le conseguenze del Covid sul tessuto produttivo del Paese. Inoltre, il provvedimento introduce il divieto di delocalizzazione per almeno 5 anni. Con il Fondo, l’Italia torna a fare concretamente politica industriale, tutelando i lavoratori e investendo nel made in Italy”.
Fonte: Mise