La vacanza in agriturismo non sente crisi e anche per l’estate 2016 le strutture italiane fanno registrare il tutto esaurito. E’ quanto emerge da una prima analisi dell’Osservatorio dell’agriturismo di AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale, sulle tendenze delle prenotazioni in Italia per questa estate.
Gli Agriturismo made in Italy registrano soprattutto l”invasione’ di turisti stranieri provenienti dal Nord Europa, che rappresentano l’87% degli ospiti; la parte del leone viene fatta dalla Germania con il 35% dei turisti, seguita da Belgio e Olanda (12%) e Regno Unito e Svizzera rispettivamente 8% e 6% e poi Austria e Francia (5%).
La Toscana è la meta dei sogni ma fanno gola anche tutte le strutture vicino al mare. Sono le prime stime dell’Osservatorio dell’agriturismo di AgrieTour sul trend delle prenotazioni della vacanza rurale, formula ideale che permette di coniugare mare, montagna e città d’arte. Ad avere la meglio sulle oltre 20 mila strutture esistenti sono quelle presso le località di mare, seguite da quelle più vicine alle città d’arte, quindi quelle tradizionali di Toscana, Umbria, Marche e Veneto. In particolare la preferenza degli agrituristi, secondo l’Osservatorio, va verso le province legate al mare, come Grosseto con la zona dell’Argentario e Livorno con la sua fascia costiera; ancora mare con le masserie in Puglia, il Salento e il Gargano in particolare. Quanto alle città d’arte buona l’affluenza prevista in Umbria nella provincia di Perugia (zona Perugia-Assisi).
Nella top ten anche Trentino e Valtellina e Sicilia e Lombardia.
A vincere è sempre di più il passaparola che diventa digitale e social. Se il 45% ha condiviso la propria esperienza su un social network, il 38% ha formulato una recensione. E se acquistare prodotti tipici piace farlo durante la vacanza, una volta a casa soltanto il 4% continua a farlo online.
Cresce il numero dei vacanzieri e della qualità dell’offerta ma, secondo l’Osservatorio, qualche lamentela non manca soprattutto per quanto riguarda la banalità a tavola dei menu dell’azienda, denunciata dal 40% dei tedeschi, dal 31% degli italiani e dal 24% degli inglesi.