Il 2015 è andato. E’ stato un “Annus Horribilis”? Forse è esagerato pensarlo. E tuttavia è stato sicuramente un anno molto difficile. Il mondo è malato, la malattia è cronica e si sta acutizzando, a cominciare dal mutamento climatico e dai suoi effetti nefasti. Gli assetti geopolitici, poi, sono entrati da tempo in una dimensione caotica, aggravata dalla più devastante crisi economico-finanziaria dal 1929. Parecchie aree del pianeta sono in guerra conclamata e/o sono cadute sotto il controllo delle mafie trasnazionali e degli aggressivi gruppi jihadisti. La stessa Europa è direttamente minacciata. Parlano da sé gli attentati subiti dalla Francia. Le inarrestabili ondate migratorie stanno mettendo in seria difficoltà la governance dell’Unione, che naviga e vista in un incerto procedere. Non è migliore lo stato di salute di Eurolandia, contestata da più parti a causa del suo inopportuno rigorismo finanziario. Un esempio per tutti, la tragedia della Grecia, ridotta alla fame dalle misure draconiane di Bruxelles.
L’Italia si barcamena tentando di uscire da una pesante recessione che perdura dal 2008, avendo perso 10 punti di Pil. Emergono alcuni timidi segnali di ripresa, ma i limiti strutturali sono ben lontani dall’essere rimossi, nonostante le riforme varate dal Governo Renzi, la cui reale efficacia valuteremo negli anni a venire.
In tal contesto si collocano le incisive innovazioni istituzionali che stanno impattando il sistema degli enti locali, riconfigurandone assetto e funzioni. Si va dall’abolizione dell’Imu/Tasi sulla prima casa – senza però aver riordinato complessivamente il modello di finanza locale – al recentissimo allentamento del Patto di stabilità; dallo svuotamento delle Province al varo delle Città metropolitane; dalla fusione dei piccoli Comuni all’avvento delle gestioni associate dei servizi fondamentali, e via così. L’intero processo, tuttavia, non è esente da criticità e contraddizioni, a partire dalla scarsità di risorse nella disponibilità dei Comuni.
Fare previsioni per il nuovo anno è esercizio vano (i pronostici vengono puntualmente smentiti dai fatti). Presumibilmente, i processi in corso a livello internazionale, continentale, nazionale e locale, andranno a maturazione. Vedremo se lo “stato di cose presenti” virerà verso il positivo, oppure subirà ulteriori degenerazioni. Non possiamo non augurarci, comunque, che il futuro sia migliore del passato.