Cresce in Italia il ricorso alla sanità privata per ovviare alle lungaggini e alle inefficienze di quella pubblica. Lo dimostrano i dati contenuti nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2017, relativi al 2015, resi noti dalla Corte dei conti, che evidenziano come alla fine dell’anno il conto della spesa sanitaria privata abbia toccato i 574 euro a persona, con i valdostani che hanno speso il 162,6% in più rispetto ai campani (799 euro contro 304 euro). Secondo lo studio, in particolare, gli abitanti delle regioni del nord hanno speso 19,7 miliardi di euro, pari al 56,5% del totale. Gli enti territoriali del centro sono arrivati a 6,8 miliardi (pari al 19,5%), a cui si aggiungono altri 8,4 miliardi del sud (24%), per un totale di 34,9 miliardi.
Rispetto alla spesa media procapite, di 574 euro, le regioni del settentrione si collocano al di sopra, con 724 euro al nord ovest (+26,1%) e 688 euro nelle regioni del nord est (+19,8%). Sotto i livelli nazionali, invece, si posiziona il resto della penisola, con il centro a 564 (-1,7%) e il mezzogiorno a 400 euro (-30,3%). Considerando le singole regioni la spesa procapite più alta si registra in Valle d’Aosta (799 euro), seguita dalla Lombardia (782 euro) e dal Trentino (764 euro). Gli abitanti della seconda classificata da soli arrivano alla somma di 7,8 miliardi, cioè il 22,4% del conto nazionale, mentre la prima raggiunge il totale di 102 milioni e la terza di 808 milioni.
Segue l’Emilia Romagna, dove la spesa procapite tocca i 697 euro, e quella regionale i 3,1 miliardi; in Veneto le uscite per la sanità privata ammontano a 693 euro a persona e 3,4 miliardi totali, in Piemonte si fermano a 645 euro (e 2,8 mld). Bisogna fermarsi al settimo posto per trovare una regione che non sia del nord, con la Toscana (597 euro e 6,8 mld), seguita dal Lazio (592 euro e 3,5 mld). Poi torna il settentrione, con la Liguria (569 e 901 mln), con il Friuli Venezia Giulia (567 euro e 676 mln). Sotto la media nazionale si collocano tutte le regioni del sud e qualcuna del centro: Puglia (513 euro e 2,1 mld), Abruzzo (474 euro e 631 mln), Marche (456 euro e 707 mln), Umbria (433 euro e 2,2 mld), Sicilia (422 euro e 2,1 mld), Basilicata (416 e 240 mln), Molise (394 euro e 123 mln), Calabria (377 euro e 745 mln), Sardegna (354 euro e 589 mln), Campania (304 euro e 1,8 mld).