Doveva essere una tappa all’insegna del paesaggio mozzafiato delle Dolomiti, e così è stato. L’arrivo a Canazei, in Val di Fassa, non ha prodotto stravolgimenti in seno alla classifica di testa della maglia rosa, ma ha dato certamente emozioni.
Vi è stata, infatti, una bella storia da raccontare: è quella di Roland, che dopo due anni è riuscito a vincere una gara. Un atleta, il francese, che in questo arco di tempo, in ogni corsa, ha sempre attaccato per arrivare a vincere, ma non vi è mai riuscito; è accaduto ieri nella splendida cornice del patrimonio Unesco delle Dolomiti a Canazei.
Le prime posizioni sono rimaste intatte, con Dumoulin, Quintana e Nibali a guardarsi e studiarsi, cercando di riposare in vista della tappa odierna. Una tappa che da Moena arriva ad Ortisei dopo aver percorso 137 km. Oggi vi saranno cinque gran premi della montagna dalla difficoltà estrema e senza un attimo di riposo. Insomma, sarà una tappa che regalerà certamente emozioni e stravolgimenti in seno alla classifica.
Si partirà, come detto nell’incipit, da Moena, la cittadina della Val di Fassa, che sorge all’inizio della valle ladina, sul maestoso Catinaccio. Da Moena, e per tutta la Val di Fassa, il senso d’appartenenza alla cultura Ladina è viva come non mai. Il gruppo culturale Union di Ladins de Fascia è rappresentativo della valorizzazione e del mantenimento della cultura Ladina all’interno della Valle, e non solo.
Da Moena si parte, lasciando alle spalle l’imponente chiesa gotica di San Vigilio, che vigila maestosa fin in lontananza, per attraversare il gioiello Unesco delle Dolomiti, attraversando luoghi e culture dalla bellezza sconfinata che almeno una volta nella vita meriterebbero di essere visitati ed apprezzati. La carovana del Giro ripassa ancora verso Canazei per intraprendere i tanti tornanti che portano al primo gran premio della montagna, il Pordoi, con i suoi 2.239 mt e dopo quasi 12 km di salita. Ma è solo la prima montagna. Da qui si scende ad Arabba, una delle perle dolomitiche e degli sport invernali, per salire immediatamente verso il secondo gran premio della montagna al Passo Valparola. Sono 12 km di salita durissima per ritrovarsi nell’abitato di La Villa, altre perla dolomitica e Ladina, incastonata nel Sella Ronda e nella Val Badia dove la cultura Ladina è di casa. Senza un attimo di respiro ed ecco che immediatamente si sale per il terzo gran Premio di montagna che porterà al Passo Gardena, attraversando gli abitati di Colfosco e di Corvara in Badia. Tra i due centri fu installata e collaudata la prima seggiovia Italiana nel 1947. A testimonianza che in queste zone il turismo invernale è sempre stato di fondamentale importanza e all’avanguardia.
Dal Passo Gardena si scende alla cittadina di Selva di Val Gardena e a Ortisei, altre due rinomate località di villeggiatura estiva e invernale. Selva, curiosamente, detiene il record di pannelli solari in Italia. Per la precisione sono 800 m² ogni mille abitanti. Da Ortisei, poi, si sale ai 1500 mt del passo di Pinei per il quarto gran premio di giornata che prevede una salita di quasi 5 km. Neanche il tempo di rifiatare ed ecco gli ultimi 20 km di tappa con la salita all’ultimo gran premio di montagna a Pontives, con 9,3 km di salita con pendenza tra il 6,8% e il 12%. L’ultimo sforzo per i ciclisti che quasi sicuramente ci indicherà la maglia rosa odierna e quella futura. Ovverosia quella che arriverà fino a Milano. Tutti noi speriamo che a vincere saranno i colori italiani, e quindi il grande Nibali. Intanto, a vincere sarà, ancora una volta, il ciclismo e il pubblico che sta seguendo appassionatamente questo immenso Giro del centenario.