“Mi piacerebbe vedere tutte le persone che stanno per strada con un tetto sulla testa, che abbiano sempre un pasto caldo, che possano riavere la loro dignità. Perché vivendo per strada la dignità te la tolgono. Non sei nessuno, sei scartato, sei un’ombra che cammina per la città”. Con queste parole Massimo, protagonista del cortometraggio, racconta la sua esperienza di vita: senzatetto da ormai vent’anni a causa di un incidente sul lavoro.
Una situazione come tante, la sua, in cui chiunque potrebbe trovarsi all’improvviso pur conducendo, fino a poco prima, una vita normale. È qui che entra in gioco, quotidianamente, il presidio itinerante della Sala Operativa Sociale (SOS) del Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale. Il presidio è attualmente affidato all’associazione di promozione sociale Arci Solidarietà onlus, a dicembre il minibus ha sostato nei pressi di Piazza San Pietro, dove ha potuto raccogliere e ascoltare storie di grande umanità e dignità come quella di Massimo: un artista che ama esprimersi attraverso il disegno, la scrittura e la realizzazione di opere “per chi è come me”.
Il 20 febbraio è stato proclamato dall’Assemblea delle Nazioni Unite la Giornata Internazionale per la Giustizia Sociale, dedicata all’eliminazione della povertà, al diritto a un lavoro dignitoso, all’eguaglianza di genere e all’accesso al benessere sociale e alla giustizia. Un percorso ancora lungo ma che parte da progetti quotidiani, come quello del presidio itinerante SOS e da persone come Massimo che, umilmente, conclude: “Il mio compito è aiutare le persone che stanno come me, o peggio, perché come ho dignità io, hanno dignità loro”.
“Sono questo genere di progetti che rendono il senso del nostro impegno quotidiano e dimostrano immediatamente l’importanza del presidio del territorio”, spiega Cinzia Marani, direttore della Programmazione e Progettazione del Dipartimento capitolino Progetti di Sviluppo e Finanziamenti Europei. “Insieme all’Unione europea è stato possibile sostenere una serie di progetti a favore di alcune fasce particolarmente vulnerabili della popolazione cittadina: donne vittime o potenziali vittime di violenza, anziani in condizioni di fragilità e persone senza dimora”. Il progetto è cofinanziato dall’Unione Europea – Fondi Strutturali e di Investimento Europei, PON Metro (Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020), Asse 3 “Servizi per l’inclusione sociale”.
Fonte: Comune di Roma