Parla di politica che deve “aggiornare il suo dizionario e la sua semantica” per poter ricominciare a raccontare un sogno nel quale “non basta dire che due più due fa quattro”. I cittadini che lo hanno eletto due settimane fa, magari si accontenteranno del fatto che Stefano Minerva, neosindaco di Gallipoli, renda più pulita e sicura la splendida cittadina pugliese, o anche solo che aggiusti qualche strada. Lui ha risposto nominando la nuova giunta e assegnando le deleghe agli assessori, che sono nell’ordine quelli alla felicità, al futuro, alla bellezza e al sorriso. Ridando di colpo smalto e notorietà politica al feudo elettorale che è stato di Massimo D’Alema e Rocco Buttiglione. Con i suoi 30 anni Stefano Minerva è il più giovane sindaco d’Italia di un comune sopra i 15mila abitanti. Di sindaci che si inventano assessorati eccentrici ce ne sono già stati, primo fra tutti Vittorio Sgarbi che da primo cittadino di Salemi partorì la delega alla bellezza. A Gallipoli quell’esperienza è stata adesso elevata al cubo anche se, al momento, si tratta più di una operazione di restyling del vocabolario. «L’assessorato alla bellezza – spiega Minerva – si occuperà di lavori pubblici perché dovrà tutelare anche il paesaggio, quello alla creatività di sport e cultura, perché vogliamo valorizzare i talenti nuovi in tutti i campi, mentre quello al futuro riguarda le politiche per i giovani che sono l’avvenire della nostra comunità». E la felicità? «Sono le politiche sociali, perché solo migliorando la qualità della vita delle persone loro staranno meglio».
«Ma l’importante – continua Minerva – era dare un segnale forte, anche semantico, la politica deve raccontare un sogno, non deve dividere ma unire. Cominciando a cercare le parole giuste. Basta con l’odio che la caratterizza in questa fase, basta con il semplice due più due. Il nostro compito è dare una visione del futuro e restituire dignità alla politica e alle persone». «Ho già pronte una serie di delibere ma la nostra ambizione è fare di Gallipoli una piccola capitale del Sud che rinasce» ha concluso.