L’Italia vince la Champions League di volley femminile. Un Comune di appena 15mila anime, Casalmaggiore in provincia di Cremona, piccolo paese sulle rive del Po, batte uno squadrone come il Vakifbank Istanbul 3-0 (25-23, 25-23, 25-22) nella favola sportiva che in pochi credevano di raccontare.
Davanti al pubblico di casa, in un Palasport di Montichiari tutto vestito di rosa – rosa e nero sono i colori sociali della squadra – la Pomì ha festeggiato prima il successo in semifinale contro la corazzata russa della Dinamo Kazan, lottando poi contro le turche guidate dall’allenatore italiano Giovanni Guidetti, con una grinta ed una precisione tecnico-tattica impeccabile.
Protagonista assoluta Francesca Piccinini, toscana di Massa, che ha messo in campo tutta la sua classe e la sua esperienza, realizzando 14 punti nel corso dei tre set (top scorer ed MVP del match). L’Italia torna sul tetto d’Europa dopo sei anni. L’ultima formazione italiana a vincere fu la Foppapedretti Bergamo nel 2010. Anche allora a mettere a terra palloni c’era una certa Francesca Piccinini, al suo sesto successo in Champions. Trentasette anni per un’atleta sono un’infinità, ma lei, eterna, scatenata, onnipresente, si è dimostrata una campionessa intramontabile.
Questa volta, però, l’impresa ha davvero dell’incredibile se si pensa sia al bacino di utenza di questa piccola realtà, sia al fatto che Casalmaggiore ha conosciuto la pallavolo solo nel 2008 quando, dalla fusione della VBC Casalmaggiore e la Pallavolo Ostiano – altro Comune del cremonese di appena 3mila abitanti – ebbe origine la società attuale.
La squadra della provincia lombarda ha bruciato le tappe, arrivando in pochi anni dalla serie B1 a vincere lo scudetto nel 2015, alla sua seconda presenza nel campionato di Serie A1. Ed ora, alla prima partecipazione in assoluto nelle Coppe europee, ottenuta proprio grazie al successo nella massima serie, il grande ed inaspettato trionfo della squadra allenata da Barbolini. L’ex CT della Nazionale italiana di pallavolo femminile ha sposato con grande entusiasmo il progetto ambizioso della piccola e giovane Casalmaggiore, volendo come capitano della sua squadra proprio quella Piccinini dalla quale, dopo i disastrosi Giochi Olimpici del 2012, venne accusato addirittura di mobbing. Ma gli anni passano e, a volte, dalle grandi incomprensioni può nascere un forte sodalizio, che li ha portati domenica ad esaudire il sogno sportivo di un piccolo Comune, divenuto orgoglio di tutta una provincia italiana.