Unire le forze e i dati per costruire politiche più efficaci a favore dei giovani. È l’obiettivo del nuovo Protocollo d’intesa firmato da Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dell’Istruzione e del Merito, Ministero dell’Università e della Ricerca e INPS, che sancisce l’interoperabilità dei rispettivi sistemi informativi.
L’accordo, parte del quadro di riforme del PNRR, punta a rendere la pubblica amministrazione più integrata, efficiente e orientata ai dati, con un’attenzione particolare ai Neet, i giovani che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi.
Grazie a uno scambio strutturato e sicuro delle informazioni, sarà possibile:
- individuare e prendere in carico i Neet, per offrire loro politiche attive personalizzate e misurabili negli esiti occupazionali;
- progettare percorsi formativi più aderenti al mercato del lavoro, utilizzando dati su sbocchi professionali e carriere dei diplomati e laureati;
- migliorare i servizi pubblici con decisioni basate sull’evidenza e su dati aggiornati.
Il protocollo prevede inoltre la precompilazione del curriculum vitae e l’integrazione del Fascicolo sociale e lavorativo, strumenti pensati per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, nel pieno rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali.
«Con questo protocollo – ha dichiarato il Ministro del Lavoro Marina Calderone – mettiamo in rete i dati dei principali sistemi informativi pubblici per costruire interventi mirati e tempestivi. È una svolta concreta per intercettare i giovani a rischio esclusione e offrire loro opportunità coerenti con le esigenze del mercato».
Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha sottolineato come la condivisione dei dati consenta di «rendere l’offerta formativa più aderente alle reali necessità del lavoro e di valorizzare i talenti di ciascuno».
Per la Ministra dell’Università Anna Maria Bernini, il protocollo rappresenta «una sfida strategica per ridurre il mismatch tra domanda e offerta e per rafforzare il capitale umano del Paese, mettendo in rete scuola, università, imprese e istituzioni».
Dal canto suo, il presidente dell’INPS Gabriele Fava ha ricordato l’esperienza del Portale Giovani, che in pochi mesi ha superato un milione di accessi: «L’interoperabilità dei sistemi consente di offrire servizi più tempestivi e personalizzati. La sfida ora è trasformare i dati in valore sociale: dietro ogni numero ci sono persone e futuri da costruire».
Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali