A partire da oggi, venerdì 2 settembre, potranno essere presentate le domande per essere ammessi a beneficiare del Sia, ‘Sostegno per l’inclusione attiva’, una misura nazionale di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un beneficio economico, condizionata all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, in favore delle famiglie in condizioni di fragilità sociale e disagio economico nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure siano presenti un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata.
A caratterizzare il disagio economico, si considera un Isee inferiore o uguale a 3.000 euro, oltre all’assenza di altri trattamenti economici, di valore complessivo superiore a 600 euro mensili, o di strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati.
La fragilità sociale è definita da una scala di valutazione multidimensionale: si considera, con opportuni punteggi, il numero di figli, la presenza di un solo genitore, di bambini con meno di 3 anni, di una persona con disabilità grave o non autosufficiente, ecc. Il punteggio richiesto un della scala deve essere uguale o superiore a 45.
Il beneficio economico, da 80 a 400 euro mensili, secondo il numero dei componenti il nucleo familiare, erogati attraverso una carta di pagamento elettronica, è concesso bimestralmente e dura un anno.
L’erogazione del beneficio viene attivata dal bimestre successivo a quello di presentazione della domanda, pertanto, per potervi accedere già dal primo bimestre (novembre-dicembre 2016), i cittadini avranno tempo fino al 31 ottobre 2016 per presentare la domanda, secondo le modalità stabilite dal proprio Comune di residenza (anche sulla base di indirizzi regionali). Non è comunque prevista una scadenza per la presentazione delle domande, che potranno quindi essere presentate anche nei bimestri successivi.
Il Sia rappresenta una sorta di ‘misura ponte’ che anticipa, in versione ridotta, alcuni contenuti essenziali del reddito di inclusione, in attesa che si completi l’iter parlamentare e il successivo percorso attuativo della legge delega per il contrasto alla povertà. Una misura destinata, quindi, ad ampliare nel prossimo futuro la platea dei potenziali beneficiari, che mira a diventare una misura universale di contrasto alla povertà.