“Chiediamo al governo e al Parlamento di adottare misure essenziali per la stabilità e l’attività dei Comuni e delle Città Metropolitane”: questa la richiesta del presidente nazionale dell’Anci Piero Fassino, che rivolge a Governo e Parlamento un invito perché in sede di esame in Aula si apportino “significative integrazioni al testo del decreto”.
Perché – ha evidenziato Fassino – “l’esame in Commissione Bilancio della Camera del decreto legge 113 sugli enti locali non ha infatti risolto questioni cruciali per la vita degli enti locali e su cui l’Anci torna a insistere”.
“Ci riferiamo in primo luogo – ha spiegato il presidente Anci – alla difficile situazione finanziaria delle Città Metropolitane che, nonostante significative riduzioni di spesa e di personale, non sono in grado di garantire per il 2016 gli equilibri di bilancio e ciò per la assoluta insufficienza di risorse disponibili”. E “consapevole delle ristrettezze del bilancio statale, l’Anci non chiede ulteriori risorse, ma la possibilità di utilizzare quota parte dei proventi da dismissioni per garantire il rispetto dei saldi di bilancio, misura assolutamente essenziale se si vuole evitare che le Città Metropolitane precipitino in una situazione di dissesto finanziario”.
“Chiediamo poi che i Comuni, che sono tenuti a precisi obblighi nel pagamento dei loro creditori, vedano a loro volta onorati i crediti che vantano nei confronti dello Stato, come ad esempio il rimborso delle spese anticipate dai Comuni per il funzionamento degli uffici giudiziari. Così come è necessario che anche per il 2015, come già è avvenuto nel 2014, si garantiscano ai Comuni compensazioni sul prelievo fiscale sui terreni montani, stimati dallo Stato in dimensione assolutamente superiore ai tributi effettivamente riscuotibili”.