La digitalizzazione avanza nel sistema sanitario italiano, con il fascicolo sanitario elettronico (FSE) ormai utilizzato da circa un cittadino su due. Secondo la quinta edizione dell’Outlook Salute Italia di Deloitte, il 49% degli intervistati ha impiegato il FSE nell’ultimo anno per consultare referti e ricette, prenotare visite o gestire pratiche amministrative, registrando un incremento del 5% rispetto al 2023 e un +24% rispetto al periodo pre-pandemia. La soddisfazione tra gli utenti rimane alta (91%), seppur con differenze territoriali.
Cresce anche l’uso del digitale per prenotazioni online, condivisione e ricezione di referti, e la conoscenza dell’Intelligenza Artificiale applicata alla sanità, oggi nota al 56% degli italiani. Tuttavia, restano sfide importanti: circa un terzo della popolazione ha rinunciato a cure mediche negli ultimi 12 mesi, soprattutto per motivi economici, con un divario marcato tra chi ha reddito alto e basso.
Le prestazioni più richieste rimangono esami di laboratorio, visite specialistiche e consulti dal medico di medicina generale, che conferma il ruolo di pilastro della sanità territoriale, soprattutto per gli over 65. Le farmacie continuano a giocare un ruolo strategico, con il 37% degli italiani che vi accede per analisi e servizi di supporto alle prestazioni del Ssn, registrando un alto livello di soddisfazione.
Le strutture pubbliche restano la prima scelta per la maggior parte delle prestazioni, mentre cresce l’uso dell’intramoenia e delle strutture private convenzionate per diagnostica e laboratorio. Gli esperti sottolineano come la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica possano migliorare l’efficienza e la sostenibilità del sistema, a patto di investire in formazione e collaborazione tra tutti gli attori dell’ecosistema sanitario.