Potremmo definirlo il segreto di pulcinella: ricchi a Nord e poveri a Sud, non è una novità, ma ora anche Eurostat certifica la frattura di reddito tra le due facce dell’Italia. Il Belpaese, oltretutto, si piazza sotto la media Ue della ricchezza per 1.500 euro all’anno: 27.700 euro di reddito pro capite in Italia contro una media dei 28 di 29.200. E’ questo il quadro che emerge dai conti economici territoriali di Eurostat aggiornati al 2016, che mettono a confronto tutte le regioni d’Europa.
Niente di nuovo, peraltro, per quanto riguarda i territori: la provincia autonoma di Bolzano (42.600 euro pro-capite) è la più ricca, la Calabria, viceversa, è la maglia nera della penisola con 16.800 euro per abitante. Secondo la rilevazione, gli italiani, con una media di 27.700 euro per abitante, sono più poveri della media nell’Unione europea, dove il Pil pro capite è di 29.200 euro. Ad abbassare l’asticella è il Mezzogiorno che, con 18.600 euro per abitante, conferma un differenziale negativo pesante rispetto alle regioni del Nord-ovest e Nord-est d’Italia. Queste ultime due aree, infatti, con rispettivamente 34.100 e 33.000 euro per abitante, superano la media del pil pro-capite in Ue, ma il dato non è sufficiente a tenere a galla l’Italia. Per il Centro (29.900 euro pro-capite) chi sta di poco meglio della media europea sono solamente gli abitanti di Toscana (30.000 euro per abitante) e Lazio (31.600 euro).
Il confronto con le regioni più ricche d’Europa, tuttavia, è impietoso anche per Bolzano. Il pil pro-capite dei bolzanini, infatti, resta molto distante dagli abitanti di Londra Ovest, i più ricchi d’Europa con 207.300 euro pro-capite, seguiti dal Granducato del Lussemburgo (90.700 euro per abitante) e da Sud ed Est Irlanda (69.900 euro). Sul fondo della classifica invece, gli abitanti della Calabria risultano leggermente sopra i livelli pro-capite della Grecia (16.200 euro) e della Repubblica Ceca (16.200 euro).