E’ appena stata pubblicata la nuova edizione dell’indagine annuale di Health Consumer Powerhouse, che valuta i sistemi sanitari in base ai dati sanitari statistici ufficiali e al livello di soddisfazione dei cittadini. Il sistema sanitario italiano si conferma (come nel 2015) al ventiduesimo posto in Europa secondo l’Euro Index Consumer Health 2016 (Ehci), pubblicato oggi dalla Health Consumer Powerhouse che dal 2005 valuta i sistemi sanitari di 35 Paesi del continente europeo.
L’indice è il risultato di un’analisi che, in base a 48 indicatori suddivisi in 6 diverse aree (diritti dei pazienti e informazione, accesso alle cure, risultati trattamenti, gamma servizi, prevenzione e l’uso di prodotti farmaceutici), analizza i dati statistici sanitari ufficiali e il livello di soddisfazione dei cittadini.
Il report rileva come “la sanità europea sia in costante miglioramento su: mortalità infantile, tasso di sopravvivenza malattie cardiache, ictus e cancro. E le risultanze rimarcano anche come si stia potenziando il coinvolgimento dei pazienti”.
Tra le criticità, invece, la persistenza di “inefficienza” in troppi Paesi. E poi un auspicio: “Se tutti copiassero i sistemi europei di maggior successo si potrebbero risparmiare risorse da investire per salvare vite umane e migliorare le prestazioni”. “L’Italia – si legge nell’indagine – ha la più grande differenza riferita al pro capite tra le regioni di qualsiasi Paese europeo”.
Il Pil della regione più povera è un terzo di quello della Lombardia (la più ricca). Anche se l’intero sistema sanitario opera sotto il Ministero centrale della Salute, il punteggio dell’Italia è un mix tra il verde (livello alto) da Roma in su, e il rosso (livello più basso) per le regioni meridionali, per questo su molti indicatori i punteggi sono gialli (livello medio)”.