Un tuffo nel passato è doveroso per una città di questo calibro storico, un nome che deriva dalla fondazione, leggendaria, da parte di Ercole, attratto dalle bellezza dei luoghi. In seguito la città divenne una delle più splendide località residenziali del patriziato romano che vi costruì dimore grandiose tra cui la villa dei Papiri, fra le più grandi dell’antichità ricordata come un cenacolo di filosofi e letterati europei.
L’eruzione del Vesuvio del 24 Agosto del 79 d.C. cancellò in poche ore ogni insediamento urbano che vide la sua rinascita solo nel 1709, quando avvenne la scoperta della città sepolta. Gli scavi però iniziarono anni dopo per volontà di Carlo III di Borbone, che fece edificare la Reggia di Portici nei pressi degli Scavi, intorno alla quale le famiglie della nobiltà realizzarono stupende ville e palazzi.come Villa Campolieto, Villa Aprile e Villa Favorita. Le meraviglie che affioravano dagli Scavi e il fascino esercitato dal Vesuvio, resero la città meta di studiosi, letterati che la inserirono tra le tappe più ambite del Gran Tour europeo, viaggio intellettuale intrapreso dall’aristocrazia europea nel’700 che privilegiava l’Italia come destinazione.
Ma torniamo ad oggi, oltre che per la sua peculiarità archeologica, Ercolano ha deciso negli ultimi anni di meravigliare ancora con delle best practice di avanguardia che a fine 2019 gli hanno valso l’invito alla cerimonia di inaugurazione della mostra “Capire il cambiamento climatico”. organizzata al Museo Archeologico di Napoli con partner internazionali come Canon e National Geographic e dove il comune è stato invitato a illustrare la best practice relativa alla riduzione dei consumi energetici mediante il completo rinnovamento del sistema di pubblica illuminazione in città.
5 mila punti luce a incandescenza sostituiti con apparati led che con il rinnovo di impianti e quadri elettrici, oltre a ridurre le emissioni, consentono un 65% di risparmio dei costi. “Un progetto ambizioso che grazie all’innovazione tecnologica ci ha consentito di avere un impatto enorme sulle emissioni nocive dell’ambiente, ribadisce il sindaco Ciro Buonajuto. Avendo avuto la fortuna di lavorare con un partner all’avanguardia come la multinazionale dell’energia Engie è stato possibile realizzare questo progetto con un investimento pubblico pari a zero, un risultato importante, soprattutto considerando il contesto in cui è maturato ed i vecchi impianti che risalivano agli anni ’50, ciò dimostra che con volontà e nuove tecnologie si può lavorare per il miglioramento dell’ambiente a tutela delle risorse naturali”. Ma il comune non si è fermato e a febbraio 2020 ha iniziato un Nuovo impianto d’illuminazione nella strada degli Scavi installando dei led a basso consumo energetico e avviando i lavori per portare l’illuminazione pubblica in via dei Papiri Ercolanesi, il lungo viale che conduce al nuovo ingresso del Parco Archeologico di Ercolano. Un nuovo impianto che prevede l’installazione di pali con altrettante lampade a led a ridotto consumo energetico che illumineranno l’intero tratto che collega via Alveo all’ingresso carrabile degli Scavi. “Questo intervento rientra nelle attività previste dalla partnership con la società Engie che ha già portato alla sostituzione di oltre 4000 punti in la città e all’installazione di nuovi impianti laddove la pubblica illuminazione non era mai stata realizzata, ribadisce il sindaco Bonaiuto. Il nuovo impianto in via dei Papiri Ercolanesi consentirà di sorvegliare una strada in cui di notte è frequente il fenomeno dello sversamento illecito dei rifiuti”. La partnership tra Comune di Ercolano e la società ha permesso una diminuzione di oltre il 65% di energia utilizzata, una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 850 tonnellate annue e un risparmio per la pubblica amministrazione di oltre1 milione di euro rispetto alla gestione passata.
Ma Ercolano non si è fermata e pochi mesi fa si è distinta ancora per una innovazione tecnologica, affinata da ultimo, che ha permesso ai numerosi visitatori, in questo periodo di Covid, di rinnovare il ricordo ineguagliabile degli scavi di Ercolano attraverso l’utilizzo della tecnologia. L’attivazione della modalità “Herculaneum 3D SCAN” nasce dalla volontà di condividere in anteprima con la comunità scientifica e gli addetti ai lavori, ma anche con il grande pubblico, parte della ricchissima banca dati raccolta nell’ambito dell’attività di documentazione e monitoraggio del sito archeologico di Ercolano, l’innovazione è stata resa possibile anche grazie allo straordinario apporto del Packard Humanities Institute. Un esperimento condiviso che vuole esplorare non solo le nuove modalità di fruizione virtuale del Bene Culturale, ma anche le potenzialità in termini di strumento di lavoro per il settore.
Le nuvole di punti 3D sono state acquisite nel corso delle attività di progettazione degli ultimi 5 anni. I dati messi a disposizione riguardano alcune delle Domus più importanti dell’antica Herculaneum. Non si tratta di ricostruzioni virtuali, ma di vere e proprie scansioni tridimensionali: nuvole di punti 3D ad altissima densità acquisite per mezzo di laserscanner 3D e riprese fotogrammetriche da drone. All’interno della nuvola 3D è possibile navigare e visitare virtualmente i differenti ambienti delle domus, ma anche misurare distanze, superfici, volumi o ancora estrarre sezioni ed esportare i risultati nei formati più comuni. La piattaforma è stata testata sui più comuni browser con compatibilità webGL (Chrome, Firefox, Safari). Per un’esperienza ottimale è consigliato l’accesso da computer e l’uso di un mouse. Info Herculaneum 3D – Casa del Mobilio carbonizzato; http://3d.herculaneum.org/viewer.aspx?IDUF=43