“Il pronunciamento del Tar dell’Emilia Romagna conferma che il nostro impegno contro le ludopatie va nella direzione giusta”. E’ il commento degli assessori alle Politiche per la salute e al commercio Sergio Venturi e Andrea Corsini, in seguito alla decisione dei giudici amministrativi di respingere la richiesta di sospensiva presentata da un’associazione di categoria e da alcune società di giochi contro il Comune di Imola. Erano state contestate, in particolare, le modalità applicative previste dalla legge regionale sul gioco patologico, compresa la norma che prevede il divieto di apertura e di esercizio delle sale da gioco e la nuova installazione di slot a una distanza inferiore di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanili e di culto.
“Le ragioni del nostro impegno contro il gioco d’azzardo – hanno detto Corsini e Venturi – fanno di noi gli apripista rispetto al contrasto di un fenomeno che ha forti connotazioni sanitarie e sociali. Su questo tema, l’Emilia Romagna sarà sempre in prima linea”. Il disturbo da gioco d’azzardo è una vera e propria patologia che ha in comune con la dipendenza da sostanze, il comportamento compulsivo che produce effetti sulle relazioni sociali o sulla salute seriamente invalidanti. L’Emilia Romagna è insieme al Friuli Venezia Giulia, la Basilicata e l’Umbria, una delle quattro Regioni il cui Piano contro le ludopatie è stato approvato integralmente dall’Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo, ottenendo così l’autorizzazione da parte del Ministero della Salute all’utilizzo della quota del fondo per il gioco d’azzardo patologico già attribuito alla Regione: 3 milioni e 712 mila euro per il periodo 2017-2018.
Tra i diversi interventi messi in campo vi sono la sensibilizzazione della conoscenza del fenomeno e dei rischi correlati alle pratiche del gioco patologico, progetti di natura locale e regionale, l’attività di indirizzo, sostegno e coordinamento alle Ausl e ai Comuni, l’organizzazione di eventi formativi per diversi target, l’elaborazione di strumenti di monitoraggio sui progetti locali, nonchè il collegamento con i Centri anti-usura e con altri soggetti che si occupano di sovra indebitamento.