Semaforo verde per le richieste di contributo per i danni alle attività economiche e produttive dell’Emilia Romagna causati dagli episodi di maltempo per i quali (tra febbraio 2016 e dicembre 2017) è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale. A disposizione ci sono oltre 4 milioni 100 mila euro per le aziende che, dopo gli eventi, hanno presentato agli uffici municipali le schede di ricognizione dei danni. Di queste, 52 hanno sede in provincia di Reggio Emilia, 28 in quella di Ravenna, 19 sono di Parma, 15 di Ferrara e 14 di Bologna. E ancora: 12 del forlivese-cesenate; 11 rispettivamente del piacentino e del modenese.
“Rispetto al passato, si amplia il campo delle tipologie di danno ammesse a rimborso: è il risultato delle proposte formulate proprio dall’Emilia-Romagna, condivise con le altre Regioni e quindi recepite nel provvedimento nazionale che fissa le regole dei rimborsi- ha spiegato l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo – Tra le novità rientrano i contributi per delocalizzare gli stabilimenti produttivi distrutti e danneggiati, per l’acquisto o la costruzione di un altro fabbricato o stabilimento produttivo in un luogo più sicuro dal punto di vista idraulico e idrogeologico. E ancora: il contributo potrà essere chiesto non solo dal titolare dell’attività economica ma anche, in alternativa, dall’impresa proprietaria dell’immobile dove è esercitata, se in locazione. Nonostante le richieste della Regione, invece, sono stati esclusi dai rimborsi i beni mobili registrati, come autoveicoli e automezzi, utilizzati per l’attività d’impresa e le opere di consolidamento delle fondazioni e delle aree esterne per evitare la delocalizzazione di impianti produttivi”.
L’iniziativa potrà garantire più diritti e più equità “Sono orgogliosa che sia stato recepito nelle disposizioni nazionali, facendone un modello per l’intero Paese- aggiunge Gazzolo-. Ora la Regione sta già mettendo in campo il massimo impegno per affiancare le imprese nella presentazione delle istanze: un’apposita task force regionale è già al lavoro. La Giunta l’ha voluta proprio per stare al fianco di chi intende partecipare alla procedura. In gioco ci sono cifre importanti per sostenere realtà economiche che loro malgrado hanno fatto in conti con le conseguenze del maltempo e del cambiamento climatico”.