Il gioco è una dimensione primaria e necessaria per la crescita. Questo è sancito dal 1989 nella Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia. Ma come giocano i bambini con disabilità? Come vanno su un’altalena o su uno scivolo?
I parchi inclusivi in Italia, ad oggi, sono ancora una rarità, ma si spera che le amministrazioni locali ne creino sempre di più. Tra l’altro queste aree hanno una funzione molto importante anche per i genitori poiché forniscono un’occasione di socializzazione all’aperto insieme ai propri figli e ai loro amici. Le barriere in tema di disabilità sono fisiche, architettoniche, burocratiche, ma anche mentali, a tal proposito i parchi sono un luogo – esattamente come la scuola – di sfide culturali che si vincono non solo quando un parco viene inaugurato ma tutti gli altri giorni in cui i genitori, i nonni, le tate portano i bambini a giocare li, anche i bambini invisibili, i bambini diversi che potranno giocare come tutti gli altri, insieme a tutti gli altri.
Si chiamano tecnicamente ‘parchi inclusivi’, luoghi in cui tutti i bimbi, a prescindere dalle loro abilità, possono giocare e divertirsi.
All’inizio di ottobre è stato inaugurato in Puglia Il Bosco di tutti voluto dall’associazione di famiglie di bambini disabili D.A.I. Reagiamo onlus con il sostegno dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese e coordinato da Alberto Piccinni, in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Lì tutti i bambini, anche quelli con disabilità potranno giocare insieme nel giardino del Castello di Tiggiano. Il bosco diventa così un parco inclusivo, perché i giochi sono pensati per tutti, appositamente studiati per favorire l’integrazione e il gioco congiunto. Ci sono l’altalena culla, quella per carrozzina e il Nidondolo, unico in Puglia. Grazie all’altalena culla, un gioco considerato prevalentemente solitario diventa una giostra interattiva, in cui è possibile giocare con i propri amici. L’altalena per carrozzina, invece, è un gioco grande e resistente che permette ai bambini di giocare e dondolarsi in un parco pubblico senza abbandonare la carrozzina ma facendola salire direttamente a bordo della struttura. Il Nidondolo, è un gioco adatto ai bambini con limitazioni fisiche, sensoriali o cognitive, pensato appositamente per favorire il gioco in gruppo e con i genitori, sostenendo la corretta crescita psicomotoria del bambino. Grazie alla combinazione dei movimenti rotatorio, oscillatorio e basculante permette ai bambini sia di ondeggiare delicatamente che di sperimentare il brivido della velocità garantendo comunque la sensazione di sicurezza data dalla forma di nido. Il Nidondolo è una giostra di gruppo, su cui possono salire oltre 25 bambini ed è adatto anche ad accogliere gli adulti.
Ecco alcuni altri esempi: c’è Tutti a bordo! a Rimini all’interno del parco Federico Fellini dove tra gli attrezzi ci sono altalene a sedile accessibile, altalene a nido, pannelli sensoriali, una mappa tattile, una struttura a barca e un originale scivolo a forma di serpente marino, dotato di rampa. Nel XIV Municipio di Roma a Torresina, da aprile funziona, aperto tutti i giorni grazie all’impegno gratuito dei volontari del locale Comitato di Quartiere un’area gioco, accessibile a tutti, con le sue altalene, le sue strutture e i suoi giochi a molla, fortemente voluta una mamma-architetto che ha firmato il progetto.
Dal 2012 esiste Giochiamo Tutti al Parco Formentano, a Milano, con pannelli sensoriali, strutture accessibili, giochi di colori e percorsi tattili. Il blog green.me segnala tra le altre aree ludiche inclusive il parco “Liberi tutti” di Lissone (MB), quelle di Fontaniva e di Palù di Conselve, vicino Padova, e l’area giochi del Porto Antico di Genova, con le sue strutture dotate di rampe, le mappe tattili o le altalene a sedile accessibile.