A dispetto delle parole del sindaco la speranza è che l’esibizione non ispiri atti di emulazione tra i consiglieri comunali di Bologna. Anche se, dalle parole del maestro Seki Guchi Komei si scopre che l’obiettivo massimo dello iaido è quello di vincere lasciando la katana nella fodera, maneggiandola cioè con tanta maestria da indurre il nemico a recedere dai suoi intenti.
Non è uno sport, ma una disciplina orientale che consiste nel combattere un nemico immaginario, perchè il vero avversario è dentro di noi. Bologna va a scuola di iaido, o almeno potrebbe farlo presto: dalla prossima primavera il maestro Seki Guchi Komei vorrebbe aprire una scuola in città. Ma intanto ieri mattina insieme alla sua assistente ha dato una dimostrazione della sua arte in sala rossa, lo spazio di Palazzo D’Accursio usato di solito per i matrimoni. Il maestro, ospite del sindaco Virginio Merola, prima ha realizzato alcuni ideogrammi, poi ha sfoderato la spada per mostrare al presenti in cosa consiste la disciplina.
“Sono in Italia per il primo corso di iaido tradizionale in questo paese, c’è la possibilità di farlo anche a Bologna, una città molto bella”, ha detto davanti alle telecamere. “Sono amico del sindaco da quando l’ho conosciuto a marzo“, ha rivelato. Poi il maestro ha fatto la sua dedica alla città: “Bologna e il Giappone hanno in comune il fatto di avere tradizioni ereditate dal passato. La soluzioni ai nostri problemi, anche quelli del sindaco e dei cittadini, si trovano lì. Per Bologna non ci sono limiti”. Seki Guchi Komei si presenta come appartenente alla ventunesima generazione di una famiglia di samurai ed è presidente dell’associazione che tramanda quest’arte. L’obiettivo massimo dello iaido? Vincere lasciando la katana nella fodera, maneggiandola cioè con tanta maestria da indurre il nemico a recedere dai suoi intenti. “Un programma bellissimo, faremo un seminario coi consiglieri comunali“, azzarda la battuta il sindaco Merola.