Un settore quello della moda capace di coniugare le diverse eccellenze dei territori, una rete tra marchi e imprese che si distribuiscono in tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini. Un ambito che oggi conta più di 7.200 aziende per la parte manifatturiera (5,5% delle imprese regionali), circa 52.000 addetti (il 5,1% delle persone impiegate), un export di 4,6 miliardi di euro (12,7% delle esportazioni nazionali). E se alla parte industriale si aggiunge la componente terziaria legata alla filiera della moda, con quasi 23.000 imprese che impiegano circa 90.000 addetti, il fashion made in Emilia Romagna raggiunge circa 30.000 aziende e 142.000 lavoratori.
Per parlare di questi temi e delle strategie di valorizzazione del sistema moda regionale, ieri a Bologna si è tenuto un convegno dove sono state approfondite le nuove leve di sviluppo del settore in particolare dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e dell’organizzazione della produzione. Un dibattito a più voci tra imprese, associazioni di categoria, Regione e Governo che ha visto anche la presenza dell’assessore alle Attività produttive della Regione Emilia Romagna Palma Costi ed il sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Paola De Micheli. “Abbiamo iniziato un percorso valorizzazione di un comparto produttivo fondamentale per l’economia regionale, riconosciuto a livello internazionale grazie sia alla presenza di marchi forti sia all’inestimabile qualità dei suoi prodotti garantita da una filiera estremamente competente – ha detto l’assessore Costi. Lavoreremo sulle filiere, sull’internazionalizzazione di tutte le imprese a prescindere dalle dimensioni continuando il dialogo con il Governo per lo studio di strumenti adeguati alle specificità di questo comparto”. In questo quadro d’insieme si aggiunge il progetto Fashion valley teso a valorizzare il made in Italy non solo attraverso il prodotto, ma insieme alla conoscenza di tutto quello che sta dietro la sua produzione: la storia, l’esperienza, il know how, le competenze di tutta una filiera. In autunno è previsto un confronto con il Governo sul tema dell’internazionalizazione.