Il Documento programmatico di bilancio (Dpb)è stato presentato ieri in cdm dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e sarà trasmesso alla Commissione Europea entro il 15 ottobre. Il ministro ha illustrato anche i punti principali del disegno di legge di bilancio per il triennio 2026-2028.
Il Documento Programmatico di Bilancio (DPB) per il 2025, confermando le linee del Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine (PSBMT), illustra lo scenario macroeconomico e la politica di bilancio che mirano a conciliare la crescita dell’economia con la sostenibilità delle finanze pubbliche.
Quadro macroeconomico e previsioni di crescita
Nonostante un contesto globale incerto e una politica monetaria restrittiva, l’economia italiana ha tenuto nel 2024. Le previsioni per il prossimo triennio sono state elaborate con prudenza e cautela.
Anno
PIL reale (var. %)
Indebitamento netto/PIL (%)
Debito pubblico/PIL (%)
2024
1,0
−3,8 (in netta riduzione)
135,8
2025
1,2
−3,3
136,9
2026
1,1
−2,8
137,8
2027
0,8
−2,6
137,5
Esporta in Fogli
Crescita e dinamiche principali:
Il PIL reale è previsto in crescita dell’1,2% nel 2025 (scenario programmatico), grazie principalmente alle misure del Governo. Negli anni successivi, la crescita è attesa rallentare all’1,1% nel 2026 e allo 0,8% nel 2027.
Il maggiore impulso alla crescita nel 2025 è atteso provenire dai consumi delle famiglie, sostenuti dal miglioramento del potere d’acquisto e dalle misure di sostegno al reddito.
Gli investimenti avranno un ruolo cruciale, in particolare nel 2026, grazie alla spinta finale dei progetti PNRR e agli incentivi di “Transizione 5.0”.
Il mercato del lavoro è atteso in miglioramento costantemente, con il tasso di disoccupazione in calo dal 7,0% del 2024 al 6,3% nel 2027.
Finanza pubblica e obiettivi di bilancio
L’andamento della finanza pubblica nel 2024 è risultato più favorevole del previsto, in particolare sul fronte delle entrate, portando a una revisione al ribasso del deficit atteso per l’anno in corso al 3,8% del PIL (rispetto al 4,3% stimato ad aprile).
Obiettivi di deficit e debito:
Indebitamento netto/deficit: lo scenario programmatico fissa una riduzione progressiva del deficit: 3,3% nel 2025 e 2,8% nel 2026, permettendo l’uscita dalla Procedura per disavanzi eccessivi (che scatta oltre il 3%). L’obiettivo è in linea con il nuovo percorso di aggiustamento concordato con la Commissione Europea.
Debito pubblico/PIL: il rapporto è previsto in leggero aumento fino al 137,8% nel 2026, a causa principalmente dell’impatto dei crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi maturati negli anni precedenti. Dal 2027, grazie all’esaurimento di tali effetti e al consolidamento fiscale, è atteso tornare su un sentiero discendente (137,5%).
Le misure chiave della manovra 2025
La politica di bilancio per il 2025 si concentra sul sostegno alla domanda interna e sulla continuità degli interventi prioritari, rispettando il vincolo di crescita della spesa netta fissato all’1,3% nel 2025.
Le principali aree di intervento previste (finanziate con margini di bilancio, maggiori entrate e minori spese da revisione dei Ministeri):
Riforma Fiscale e Lavoro:
Si rende strutturale l’accorpamento delle aliquote IRPEF su tre scaglioni.
Si confermano gli effetti della riduzione del cuneo fiscale sul lavoro per i dipendenti a reddito medio-basso.
Proroga della maggiorazione del costo ammesso in deduzione per le nuove assunzioni.
Famiglie e Welfare:
Potenziamento dei congedi parentali e risorse per i nuovi nati.
Rifinanziamento del Fondo di garanzia per la prima casa e della Carta “Dedicata a te” (beni alimentari).
Pensioni:
Proroga, per il 2025, degli interventi di flessibilità (Ape sociale, Opzione donna, Quota 103) e misure per favorire la permanenza al lavoro.
Sanità:
Aumento del livello di finanziamento del Fondo sanitario nazionale per sostenere la spesa sanitaria, con risorse dedicate al personale.
Imprese e Investimenti:
Rifinanziamento della Nuova Sabatini.
Proroga al 2025 del credito d’imposta ZES (Zona Economica Speciale) per il Mezzogiorno.
Interventi per la detassazione dei premi di produttività e il welfare aziendale.
Le risorse del DPB mirano anche a garantire l’attuazione del PNRR e a mantenere un elevato profilo di investimenti pubblici nazionali anche dopo il termine del Piano.