Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, ha approvato un disegno di legge recante l’adesione della Repubblica italiana al Protocollo addizionale alla Carta europea dell’autonomia locale sul diritto a partecipare agli affari delle collettività locali, firmato a Utrecht il 16 novembre 2009.
Il Protocollo rappresenta il culmine di oltre 20 anni di lavoro a livello intergovernativo in seno al Consiglio d’Europa in tema di partecipazione democratica a livello locale, iniziato con la firma della Carta europea delle autonomie locali, il 15 ottobre 1985.
Lo scopo principale è quello di sancire il diritto individuale di chiunque a partecipare agli affari di una collettività locale, concretizzando una tendenza di lungo termine nello sviluppo sociale degli Stati europei.
La Carta europea dell’autonomia locale è stata proposta dalla Conferenza dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa nel 1981 e, dopo un lungo negoziato, poi aperta alla firma degli stati membri del Consiglio d’Europa il 15 ottobre 1985. È stata firmata da tutti gli stati membri del Consiglio.
La Carta obbliga le Parti che l’hanno ratificata di applicare le regole fondamentali per garantire l’indipendenza politica, amministrativa e finanziaria degli enti locali e prevede che il principio dell’autonomia locale sia riconosciuto dal diritto nazionale e protetto dalla Costituzione, permettendo agli enti locali di essere eletti con suffragio universale. La Carta è il primo strumento legale ad adoperare il principio di sussidiarietà in tutti i 47 stati membri del Consiglio d’Europa.
Le autorità locali devono, nei limiti della legge e sotto la loro propria responsabilità, gestire e controllare una parte sostanziale degli affari pubblici. Seguendo il principio di sussidiarietà, la Carta raccomanda che gli affari pubblici vengano gestiti il più vicino possibile al cittadino e che una gestione a livello superiore venga effettuata solo se la gestione al livello inferiore è impossibile oppure meno efficace. Per questo fine la Carta stabilisce dei principi che riguardano la protezione dei confini territoriali degli enti locali, l’esistenza di strutture amministrative adeguate, le risorse necessarie per il compimento delle cariche amministrative, le condizioni dell’esercizio di un mandato elettivo locale e la protezione legale dell’autonomia locale.