Dopo vari tentativi, il ministero dell’Istruzione ha dato il via libera a una bozza di decreto che permetterà a 100 classi prime degli istituti scolastici del secondo ciclo (istituti tecnici e professionali, ma anche statali, licei e scuole paritarie) di sperimentare un nuovo progetto. Finire la scuola superiore in quattro anni anziché cinque.
Il provvedimento ha ricevuto l’approvazione da parte del Cspi, il Consiglio superiore della pubblica istruzione, che ha tuttavia ha registrato delle osservazioni
Comunque, se verranno rispettati i tempi dell’iter amministrativo, già per l’anno scolastico 2018-2019 gli studenti italiani che accederanno alle prime classi potranno completare il ciclo di studi superiori nel 2022, mettendo in tasca il diploma prima dei 18 anni.
Questa misura potrebbe arginare il fenomeno dell’abbandono scolastico che spesso si verifica proprio al quarto anno.
A presidiare sulla sperimentazione ci sarà il ministero, che attraverso i suoi ispettori si assicurerà di vigilare sul regolare svolgimento del progetto. La bozza di decreto prevede che per partecipare alla sperimentazione le scuole interessate dovranno mettere a punto un progetto che abbia come caratteristica principale l’innovazione didattica, e che l’attivazione potrà essere richiesta per classi composte da 25-30 alunni.
Il progetto mira inoltre a rafforzare l’alternanza scuola-lavoro, già prevista dalla legge, e a valorizzare le tecnologie digitali. Quanto ai programmi scolastici, saranno gli stessi previsti per il quinquennio attuale e che se necessario le classi sperimentali potranno rafforzare l’orario settimanale e rivedere il calendario delle lezioni.
Nessun rischio, infine, per eventuali ripercussioni sul corpo docente o sull’offerta formativa. E’ improbabile che l’abbreviazione di un anno del percorso di studi determini tagli al numero di insegnanti o cambiamenti dell’esame di Stato, che rimarrà identico a quello attualmente previsto per il tradizionale quinquennio.