Dilaga il turismo sleale a Roma: c’è la capitale tra le città italiane più interessante dal fenomeno. Ma cos’è il turismo sleale? Si tratta di un’espressione con cui si descrive la concorrenza sleale, che crea una dimensione “sommersa” del turismo. Non «sharing economy», la nuova economia della condivisione dei beni, bensì «shadow economy», l’economia «ombra» del sommerso.
Fantasmi gli appartamenti e le stanze convertiti da uso privato a ricettivo senza l’iscrizione in alcun elenco pubblico: 552 le locazioni turistiche registrate in Comune contro le 1.700 circa pubblicizzate online su Airbnb. E fantasmi pure gli ospiti, la cui identità non viene comunicata alla questura, com’è d’obbligo per le strutture alberghiere ed extralberghiere, tanto più in questo periodo di lotta al terrorismo.
“Il sommerso nel turismo ha superato il livello di guardia determinando gravi conseguenze per i consumatori, per la collettività e per il mercato”. A lanciare l’allarme è il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commentando una ricerca realizzata con Incipit Consulting presentata a Rapallo in occasione della 67esima Assemblea Generale di Federalberghi.
Per il presidente Bocca, il fenomeno della cosiddetta shadow economy è dilagante e “danneggia tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza. Entrambe le categorie sono esasperate dal dilagare della concorrenza sleale che inquina il mercato”.
Gli alloggi in affitto per i turisti continuano ad aumentare in Italia. Ad aprile 2017 erano disponibili su Airbnb 214.483 alloggi italiani, con una crescita esponenziale che non accenna a fermarsi (42.804 alloggi in più nel corso del 2016, pari ad un incremento del 25,6%). Le strutture di natura analoga (appartamenti in affitto e bed and breakfast) censite dall’Istat sono 103.459. E’ quanto rileva Federalberghi secondo cui “si può certificare ufficialmente che “esistono almeno 110.000 alloggi che sfuggono a ogni controllo” ma si stima che “le strutture mancanti all’appello sono probabilmente il doppio”.
Tra le città italiane più interessate dal fenomeno, rileva ancora Federalberghi, ci sono Roma, con 25.743 alloggi, Milano con 14.523, Firenze con 6.992 e Venezia con 5.973. Tra le regioni si colloca al primo posto la Toscana con 34.595 alloggi seguita dal Lazio con 32.663, Lombardia con 25.148 e Sicilia con 23.020.