Grazie al progresso tecnologico siamo entrati nella nuova era della progettazione e della costruzione degli edifici. Di recente il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha firmato un decreto che rende la progettazione tramite BIM obbligatoria per le opere pubbliche a partire dal 2019.
Il BIM, acronimo di Building Information Modeling ( Modello d’informazioni di un Edificio), è un metodo ideato appositamente per ottimizzare la pianificazione e la realizzazione di un edificio tramite il supporto di un software specifico che raccoglie, combina e collega digitalmente tutti i dati di costruzione relativi ad esso, fornendone una visualizzazione virtuale sotto forma di modello geometrico tridimensionale.
In questo contesto sono stati avviati, al Provveditorato Interregionale alle OO.PP per il Lazio, Abruzzo e Sardegna, i corsi di formazione “ BIM”, per la gestione tramite il modello dei nuovi appalti e per acquisire tutti gli strumenti digitali necessari.
Infatti, dal 1 gennaio 2019 il DM 560/17, cosiddetto Decreto BIM (acronimo di Building Information Modeling), è entrato nel vivo della sua applicazione per le opere pubbliche sopra la soglia dei 100 milioni di euro, per dare avvio alla digitalizzazione degli appalti pubblici che, pian piano, riguarderà praticamente tutte le costruzioni.
L’iniziativa predetta è stata voluta non solo per la sua obbligatorietà, quanto piuttosto per la convinta consapevolezza che il BIM sia uno strumento fondamentale per la progettazione, negoziazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni. Infatti, nel nuovo modello tridimensionale (BIM), le informazioni vengono inserite, in una logica di rete ed interagiscono, sinergicamente, con tutti i soggetti a vario titolo coinvolti.
L’iniziativa “BIM” è stata attuata dal Provveditore anche per il desiderio di formare il proprio personale e per reinterpretare il loro modo di lavorare a servizio della collettività, fermi restando i principi di trasparenza, economicità, efficienza ed efficacia propri della pubblica amministrazione.