Nella nutrita lista delle depenalizzazioni varata dal Consiglio dei ministri con due decreti legislativi è scomparso il reato di immigrazione clandestina, nonostante gli annunci del primo momento e sebbene magistrati e poliziotti che indagano sui mercanti di persone lo ritengano inutile e quasi dannoso. L’immigrato indagato come clandestino, infatti, non può testimoniare al processo contro gli scafisti perché è imputato di reato connesso. Pertanto, nonostante le richieste del procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, il Governo ha deciso di rimandare la decisione di sopprimere il reato presumibilmente a dopo le elezioni amministrative, quando verrà presentato un nuovo testo per depenalizzare l’immigrazione clandestina e per varare, contestualmente, norme più stringenti sull’espulsione amministrativa affidata al prefetto. Cancellato, invece, il reato di guida senza patente che finora veniva punita con l’arresto fino a un anno (simbolico) e l’ammenda fino a 3 mila euro. A seguito della depenalizzazione a chi sarà contestata la guida senza patente (solo la prima volta, però, perché la recidiva comporta sempre il processo e le aggravanti) andrà incontro a una sanzione che potrà sfiorare il tetto dei 30 mila euro. La guida con la patente scaduta, invece, comporterà una multa che oscillerà tra i 159 e i 639 euro. Ovviamente, l’omicidio stradale e l’incidente provocato guidando senza patente continueranno a integrare reati più gravi.