Si è svolto ieri a Prato l’evento dedicato all’innovazione organizzato da FORUM PA Toscana che segue le tappe già svolte in Lombardia e in Sardegna.
Lo aveva promesso in apertura il Presidente di FPA Carlo Mochi Sismondi e lo confermano gli animati tavoli di discussione sui temi di innovazione, partecipazione e sviluppo. Sono l’integrazione tra le diverse politiche territoriali e il raccordo tra il livello nazionale e quello regionale a fare la differenza in termini di impatto e sviluppo sostenibile anche a livello locale.
Quattro, nello specifico, i temi di lavoro nell’ intensa giornata dedicata all’innovazione ospitata dalla città di Prato: cittadinanza, servizi, fiscalità locale e sviluppo. La posizione emersa è che senza una strategia politica capace di integrare questi aspetti, agendo sul locale ma guardando al tempo stesso alla strategia nazionale, non si andrà lontano. Centrale in questo il ruolo delle Regioni.
Quello delle competenze digitali è stato decisamente il tema caldo del FORUM PA Toscana. Lo stesso Sottosegretario per Semplificazione e pubblica amministrazione Angelo Rughetti, riportando lo sconcertante dato per cui 1/3 delle famiglie italiane non ha mai avuto accesso ad internet, ha affermato l’urgenza di riaprire concorsi per far entrare i nativi digitali nella PA, oltre all’opportunità di predisporre un importante investimento pubblico per ridurre il gap tra chi è abilitato ad usare le tecnologie e chi non lo è. “Il dato peggiore – sostiene il Sottosegretario – è che l’intero sistema digitale non è ancora pensato come il canale di accesso primario ai servizi. Non si tratta solo di registrare quanto la PA spenda in innovazione digitale ma di quanto negli anni abbia speso male, senza avere una visione d’insieme”. “C’è una frammentazione nell’accesso ai sistemi informativi della PA – continua- che non è più un problema tecnico e neanche istituzionale ma riguarda il diritto di acceso a beni pubblici, sancito dalla stessa Costituzione”. Dall’intervento di Rughetti emerge che l’approccio del governo è di lavorare non all’ennesimo Piano per la digitalizzazione del paese, ma a una strategia. “Dobbiamo avere – conclude – una visione complessiva del sistema pubblico. Non dobbiamo confondere l’effervescenza dei progetti sul territorio con la strategia che deve essere nazionale. Dobbiamo lavorare spingendo per la crescita omogenea nel Paese e dunque spingendo soprattutto chi è rimasto più indietro”.
L’amministratore delegato di Ancitel Stefano De Capitani ha posto l’accento sulla necessità per la Pubblica amministrazione di convergere su piattaforme tecnologiche comuni: “Ancitel sta facendo per i comuni un lavoro preciso, finalizzato a passare dall’integrazione orizzontale delle municipalità, all’integrazione verticale: tra i vari livelli, quindi, della pubblica amministrazione. A parer nostro uno dei grossi problemi con i quali ci scontriamo oggi, è la difficoltà dell’integrazione fra le politiche nazionali e gli strumenti nazionali (Spid, Pago pa, ecc…) nei confronti dei livelli istituzionali sottostanti: le regioni, le città metropolitane, fino ai Comuni e ai singoli uffici comunali. Questo richiede un lavoro molto tecnico, basato sull’informatica, sicuramente di interoperabilità; ma con piattaforme continuamente divergenti e centrifughe è un inseguimento continuo”.
“In questo senso – continua De Capitani – stiamo puntando a una collaborazione con le aziende di tecnologia che lavorano con i Comuni, le software house, rivolta a facilitare il contributo che queste società possono dare in questo processo di omogeneizzazione. Io credo che si possa fare questo, lavorare bene per i Comuni convergendo verso alcune scelte un po’ più standardizzate. A breve questo sarà possibile e potremo mettere a disposizione dei livelli istituzionali superiori, Regioni e Pubblica Amministrazione centrale un meccanismo di dialogo, interoperabilità e interazione sui dati molto più facile e rapido”.
Riportando la voce dei territori, Il Sindaco di Prato e Presidente Anci Toscana, Matteo Biffoni ha ribadito come l’innovazione sia fondamentale da un lato per disporre di una PA efficace, vicina ai cittadini, capace di dare delle risposte, dall’altro per accrescere lo sviluppo dei territori e delle imprese. “A Prato – ha precisato – quasi 800 aziende si occupano di innovazione e questo rappresenta un’occasione di ricchezza, a cui si collega uno sforzo importante che l’amministrazione di Prato, la Regione e l’intero sistema locale stanno compiendo per dare slancio ad un settore molto dinamico”.
Fondamentale una regia, come quella che l’AgID sta cercando di costruire, come spiegato da Maria Pia Giovannini, Responsabile Area Pubblica Amministrazione – Agenzia per l’Italia Digitale: “Il cambiamento del Paese va fatto con una modalità precisa, che definirei “scientifica” ed il territorio deve essere parte integrante e guida di tale processo. Gli indicatori sono, purtroppo, ancora troppo bassi; infatti si stanno incrementando soltanto quelli che misurano l’erogazione dei servizi ai cittadini ed alle imprese, ma non quelli capaci di produrre ricchezza per il Paese. Si stanno compiendo dei significativi passi avanti dal punto di vista dell’impianto normativo”. Ha infatti ricordato che dal primo luglio qualunque cittadino europeo può accedere in via elettronica alle pratiche amministrative.
A confermare il lavoro del Governo nazionale nella costruzione delle infrastrutture abilitanti per l’innovazione sui territori, in chiusura di giornata, è arrivato il sottosegretario Ministero Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli che ha riportato l’impegno a investire 5 miliardi per portare fibra in 7.300 Comuni delle zone cosiddette a fallimento di mercato. Giacomelli è ritornato sulla Strategia unica per l’agenda digitale e la banda ultra larga in Italia. “Dobbiamo lavorare sui 100 mega al secondo e riscalare le classifiche europee” ha affermato. “In questa direzione – spiega – vanno i 5 miliardi stanziati dal CIPE e va anche la scelta di lavorare a una rete pubblica con il contributo delle Regioni”.