È sempre bello constatare che un impegno editoriale si mantiene saldo negli anni e trova nuove energie e nuove idee per sperimentare ulteriori forme di crescita sull’onda di una ben precisa aspirazione legata all’informazione di servizio dei nostri comuni.
Oggi, con questo numero, cambia la veste del “Giornale dei Comuni”. Non è soltanto un restyling, ma una revisione profonda. Anche se la filosofia di fondo non muta, di certo muta l’ottica con la quale si affronta il lavoro di comunicazione.
Dopo circa vent’anni, avendo alle spalle una continuità fatta di perseveranza e concentrazione sul medesimo prodotto, si compie finalmente un salto che porta a intrecciare i contenuti sul web con quelli della carta stampata. Assieme al quotidiano online abbiamo proposto, già come primo numero all’assemblea annuale dell’Anci di Torino lo scorso ottobre, il magazine bimestrale (edito sempre da Ancitel SpA) destinato ai lettori più attenti e fedeli.
È uno sforzo che motiva il tradizionale gruppo redazionale, aiutato per altro dal concorso di professionalità più fresche, allo scopo di arricchire ed estendere la rete delle notizie, dei commenti, soprattutto degli approfondimenti sulle varie questioni – interne all’ordinamento dei poteri locali o connesse ai diversi servizi erogati al cittadino – che attraversano la vita concreta delle amministrazioni rappresentative di piccole e grandi comunità territoriali.
Il “Giornale” vuole essere l’autentica voce delle autonomie, ben sapendo che proprio alla luce del testo unico degli enti locali l’autonomia è innanzitutto prerogativa fondamentale delle comunità. Esse infatti sono antecedenti allo Stato, tant’è che non devono essere inventate da un ordinamento superiore, ma semplicemente riconosciute – al pari della famiglia e altri corpi intermedi – come fondamento della Repubblica. Di conseguenza, entro questo schema, le istituzioni ne assicurano essenzialmente la trasposizione sul piano della forma giuridica ai fini della organizzazione del potere, diretto e delegato, derivante dalle norme costituzionali.
Ecco l’orizzonte del nuovo “Giornale” per la motivata e generosa compagine di questa redazione. In verità, non è un compito burocratico: richiede semmai fantasia e scrupolo nell’esaminare problemi di natura diversa. Riuscire dunque a dare voce alle nostre comunità, tutte con le proprie specifiche connotazioni, perciò con bisogni ed esigenze spesso non omologabili, rappresenta l’obiettivo più ambizioso che ci proponiamo di raggiungere proprio grazie a questa rinnovata avventura editoriale.