La Commissione europea ha pubblicato un “pacchetto turismo e trasporti” recante una serie di orientamenti e raccomandazioni per aiutare gli Stati membri che stanno rimuovendo gradualmente le restrizioni di viaggio e consentendo alle imprese turistiche di riaprire, dopo mesi di lockdown a causa della pandemia di Covid-19, nel rispetto delle precauzioni sanitarie necessarie. Obiettivo, coordinare, non sostituire, le misure nazionali. “Non prescrivono esattamente ciò che i Governi dovrebbero fare, ma servono a coordinarne gli sforzi perché i viaggiatori e turisti si sentano sicuri”, ha rassicurato la vicepresidente esecutiva della Commissione responsabile per la Concorrenza, Margrethe Vestager. Di seguito le misure comprese nel Pacchetto:
1) una strategia globale per la ripresa nel 2020 e oltre;
2) un approccio comune per ripristinare la libera circolazione e abolire le restrizioni alle frontiere interne dell’Ue in modo graduale e coordinato;
3) un quadro per sostenere il ripristino graduale dei trasporti garantendo nel contempo la sicurezza dei passeggeri e del personale;
4) una raccomandazione che mira a rendere i voucher di viaggio un’alternativa interessante al rimborso in contanti per i consumatori;
5) criteri per il ripristino delle attività turistiche in modo sicuro e graduale, e per sviluppare protocolli sanitari per le strutture ricettive come gli hotel.
Il ripristino sicuro della libera circolazione e la revoca dei controlli alle frontiere interne sono fondamentali per il turismo. Man mano che gli Stati membri riescono a ridurre l’espansione dei contagi del virus, le restrizioni generali alla libera circolazione dovrebbero essere sostituite da misure più mirate. Se una revoca generalizzata delle restrizioni non è giustificata dalla situazione sanitaria, la Commissione propone un approccio graduale e coordinato che inizia con l’eliminazione delle restrizioni tra aree o Stati membri che hanno situazioni epidemiologiche sufficientemente simili. L’approccio deve anche essere flessibile, con la possibilità di reintrodurre alcune misure se la situazione epidemiologica lo richiede. Secondo la Commissione, gli Stati membri dovrebbe agire sulla base di tre criteri:
1) il criterio epidemiologico, con particolare attenzione alle aree in cui la situazione sta migliorando, in base la mappa regionale sviluppata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc);
2) la capacità di applicare misure di contenimento durante l’intero viaggio, anche ai valichi di frontiera, con garanzie e misure aggiuntive dove il distanziamento fisico può essere difficile da garantire;
3) considerazioni economiche e sociali, che diano inizialmente priorità ai movimenti transfrontalieri in settori chiave di attività, ma che includano anche ragioni personali.
Per la Commissione, il principio di non discriminazione è di particolare importanza: quando uno Stato membro decide di consentire viaggi nel suo territorio o verso regioni e aree specifiche all’interno del suo territorio, dovrebbe farlo in modo non discriminatorio, consentendo viaggi da tutte le aree, regioni o paesi dell’Ue con condizioni epidemiologiche simili. Allo stesso modo, sottolinea l’Esecutivo comunitario, qualsiasi revoca di restrizioni da parte di uno Stato membro deve avvenire senza discriminazioni per tutti i cittadini dell’Ue e per tutti i residenti di tale Stato membro indipendentemente dalla loro nazionalità, e dovrebbe essere applicata a tutte le parti dell’Unione in una situazione epidemiologica simile.