Con l’avvicinarsi della 42ª Assemblea annuale ANCI, in programma a Bologna dal 12 al 14 novembre e dal titolo “Insieme per il bene comune”, il ruolo della tecnologia nei Comuni diventa più centrale che mai. In questa cornice, Anci Digitale S.p.A. si conferma partner tecnologico dell’evento, contribuendo non solo alla gestione infrastrutturale dell’Assemblea, ma anche al supporto concreto agli enti locali nella loro transizione digitale.
Abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con il Dott. Franco Minucci, Amministratore Unico di Anci Digitale, per approfondire il contributo della società, le soluzioni innovative a supporto dei Comuni, le strategie di cybersecurity e le prospettive future legate all’uso dell’Intelligenza Artificiale e alla digitalizzazione dei servizi pubblici. Minucci ci guida in un percorso che va dalla gestione quotidiana degli uffici comunali fino alle sfide più avanzate della trasformazione digitale, passando per strumenti di consulenza, piattaforme operative e formazione continua, fino al nuovo volto dell’azienda con il restyling del logo, simbolo di una visione moderna e dinamica.
In questa intervista emergono non solo i progetti concreti e le iniziative di Anci Digitale, ma anche il valore della tecnologia come strumento per il “bene comune”, a servizio di cittadini e amministrazioni locali.
Dottor Minucci, Anci Digitale S.p.A. è anche quest’anno il partner tecnologico dell’evento. Quale valore aggiunto conferisce questo ruolo e quale sarà il contributo specifico della società all’Assemblea?
“Anci Digitale è orgogliosa di essere il partner tecnologico ufficiale della 42ª Assemblea. La nostra presenza non si limita alla semplice partecipazione: rappresenta la concreta espressione della nostra missione, che è supportare i Comuni nella loro trasformazione digitale.
Il nostro contributo all’evento ha un valore doppio: da un lato, garantiamo che l’infrastruttura tecnologica sia all’altezza di un appuntamento di tale rilevanza; dall’altro, ci poniamo come punto di riferimento tecnico per tradurre le esigenze degli enti locali in soluzioni digitali efficaci e concrete.
L’Assemblea rappresenta l’occasione ideale per dimostrare come la tecnologia possa diventare uno strumento chiave per il “bene comune”, migliorando servizi e rendendoli più efficienti e accessibili ai cittadini. Saremo presenti per un confronto diretto, pragmatico e costruttivo”.
Il PNRR e i progetti di digitalizzazione sono temi centrali per gli Enti locali. Come si posiziona Anci Digitale in questo scenario e quali soluzioni tecnico-operative presenterete a Bologna per supportare i Comuni?
“La transizione digitale imposta dal PNRR richiede accelerazione e strumenti mirati. Anci Digitale si posiziona come il partner strategico che fornisce le soluzioni essenziali per l’operatività quotidiana e l’adeguamento normativo. A Bologna, metteremo in risalto l’importanza di servizi come ACI-PRA, fondamentale per le Polizie Locali e gli Uffici Tributi. Questo strumento tecnico consente di accedere in modo rapido e preciso ai dati del Pubblico Registro Automobilistico (PRA) e del Registro veicoli esteri (REVE), un supporto vitale per i controlli e la riscossione, dimostrando come il digitale semplifichi l’azione amministrativa”.
Entrando nel dettaglio: oltre ad ACI-PRA, quali sono gli altri servizi che costituiscono il nucleo centrale delle attività di Anci Digitale S.p.A. e come aiutano quotidianamente gli Enti locali nella gestione della loro attività?
“Il nostro core business si basa su un equilibrio tra consulenza, formazione e conformità, elementi fondamentali per la gestione efficace di un Comune. Il nostro servizio principale, Anci Risponde, è uno strumento di consulenza online che offre accesso a un archivio di oltre 120.000 casi risolti, organizzati in 12 aree tematiche. Grazie a questa risorsa, i Comuni possono ottenere risposte immediate a quesiti giuridici e tecnico-amministrativi, che spaziano dal personale alla polizia municipale.
Parallelamente, garantiamo la conformità normativa attraverso la piattaforma ELP (Enti Locali e Privacy), fondamentale per la gestione del GDPR e della sicurezza dei dati personali (Regolamento UE 2016/679). L’aggiornamento continuo è assicurato dalla Formazione Anci Digitale, con webinar operativi dedicati, e dal Giornale dei Comuni, il nostro canale di informazione tempestiva per tutti gli Enti.
Ma tutto questo rappresenta solo un primo passo. Il nostro obiettivo è intercettare i fabbisogni dei Comuni per sviluppare offerte mirate e soluzioni scalabili, garantendo qualità elevata a costi ridotti. Il progetto prenderà avvio nei prossimi mesi coinvolgendo inizialmente Comuni pilota, per poi estendersi a una platea più ampia. In questo modo potremo individuare esigenze specifiche e definire le soluzioni più idonei per i nostri comuni”.
Parliamo di sicurezza informatica. In che modo Anci Digitale supporta i piccoli Comuni, spesso più vulnerabili, a fronteggiare questa minaccia crescente?
“Negli ultimi anni, anche grazie al PNRR, molti Comuni hanno intrapreso iniziative volte a proteggere sistemi e dati. Tuttavia, riteniamo che la sicurezza non sia un traguardo statico, ma un processo dinamico e continuo. Non si tratta di un obiettivo da raggiungere una volta per tutte, bensì di un percorso costante di valutazione e miglioramento: gli scenari e i fattori di rischio, infatti, evolvono incessantemente nel tempo.
È quindi fondamentale monitorare costantemente la propria postura di sicurezza, attuando un processo iterativo di verifiche periodiche per valutare l’efficacia delle misure adottate, individuare nuove vulnerabilità e rischi, misurare l’impatto delle contromisure e definire le azioni correttive più opportune.
Un approccio dinamico alla sicurezza deve inoltre coinvolgere attivamente le persone, attraverso formazione e sensibilizzazione, promuovendo così una vera e propria cultura della sicurezza che responsabilizzi tutti gli attori coinvolti.
Per affrontare in modo efficace temi così complessi, i Comuni e le Autonomie Locali, necessitano di competenze specialistiche non solo in ambito cybersecurity, ma anche in materia normativa, privacy e compliance, con riferimento alle disposizioni nazionali, regionali e comunitarie. Si tratta di competenze difficilmente reperibili o sviluppabili internamente, anche a causa della cronica carenza di risorse.
La nostra proposta è quella di offrire servizi di assessment in grado di valutare la postura complessiva dei singoli Comuni rispetto a tutte queste dimensioni, individuando le aree di scopertura, aumentando la consapevolezza e supportando gli enti nell’attuazione degli adeguamenti necessari”.
Quali prospettive future vede per il rapporto tra Anci Digitale e i Comuni dopo l’Assemblea di Bologna? C’è un’area di innovazione specifica su cui punterete nei prossimi mesi?
“L’Assemblea di Bologna segnerà l’avvio della fase due della digitalizzazione, una nuova era guidata dall’Intelligenza Artificiale (AI). Non parleremo più soltanto di dematerializzare, ma di automatizzare, ottimizzare e supportare le decisioni.
Il nostro obiettivo è fornire strumenti di supporto agli enti locali per affiancare il personale nelle attività quotidiane:
- analisi e interpretazione dei dati,
- risposta tempestiva ai cittadini,
- gestione predittiva e sostenibile del territorio.
Pensiamo che l’Intelligenza Artificiale possa diventare uno strumento democratico e accessibile, capace di offrire opportunità concrete anche ai Comuni più piccoli. In questo modo, la grande quantità di dati amministrativi potrà trasformarsi in conoscenza utile per un governo più efficace, efficiente e vicino alle persone.
Per raggiungere questo traguardo, abbiamo già avviato collaborazioni con importanti enti di ricerca universitari, finalizzate allo sviluppo di soluzioni innovative basate sull’AI.
Siamo convinti che queste tecnologie rappresentino un alleato strategico per i Comuni del futuro: capaci di migliorare la qualità dei servizi, ottimizzare i processi e affrontare con intelligenza la carenza di risorse che spesso limita l’azione amministrativa”.
Parliamo di immagine, Dottor Minucci. Anci Digitale ha recentemente presentato un nuovo logo che riflette la sua identità. Qual è il significato di questo cambiamento e cosa rappresenta per la società e per i Comuni?
“Il nuovo logo non è soltanto un restyling grafico, ma rappresenta una scelta strategica e una visione per il futuro. La trasformazione del nostro logo vuole comunicare, la nostra identità, la nostra missione e il percorso di crescita, la fase che la nostra azienda sta vivendo, una vera e propria trasformazione che stiamo costruendo giorno per giorno.
Il nuovo brand è moderno, dinamico e accessibile: riflette la nostra volontà di innovare e di accompagnare gli Enti locali in un processo di digitalizzazione sempre più integrato, sostenibile e orientato al futuro.
È il simbolo della nostra energia e del nostro impegno nel servire i Comuni, coniugando tradizione e innovazione, radici solide e sguardo aperto al domani”.