Nel prossimi mesi il Governo dovrà lavorare alla piena attuazione della legge 158/2017 che prevede misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni, con la riqualificazione ed il recupero dei centri storici. Il testo approvato dal Parlamento in via definitiva lo scorso anno a fine settembre, parte da un disegno di legge firmato Realacci-Borghi sul quale è confluito il ddl Terzoni, prevede misure per lo sviluppo delle attività produttive nei piccoli Comuni, il contenimento dello spopolamento, l’incentivazione del turismo, banda larga, agevolazioni nella rete dei trasporti, filiera corta con prodotti a chilometro utile, collegamento dei plessi scolastici e servizi postali.
“Collegati alla legge, sono già stati previsti 160 milioni di euro – ha detto il presidente nazionale Uncem, Marco Bussone, che ha partecipato a Viverone all’Assemblea Anci dei piccoli Comuni -. Eppure manca ancora il decreto attuativo che stabilisca su quali fronti verranno orientati i bandi rivolti a Comuni e Unioni di Comuni per investire queste risorse. Uncem ne chiede urgente la definizione”.
La residenza nei piccoli Comuni costituisce per la prima volta un interesse nazionale, promuovendo l’equilibrio demografico del Paese. “La legge di bilancio 2019 sarà fondamentale per attuare la legge 158 sui piccoli Comuni, aumentando risorse disponibili e soprattutto dando una visione strategica, di prospettiva, di futuro – ha aggiunto il presidente nazionale Uncem”.
Nei territori dei piccoli Comuni vivono oltre 12 milioni di abitanti, con istituzioni che sussidiariamente in questi anni hanno tenuto vive strutture educative e welfare di prossimità. Ora il cuore della legge è l’introduzione di una serie di garanzie per le comunità interne e rurali.
“Per evitare la dispersione a pioggia di risorse, la legge introduce all’articolo 13 il principio secondo cui i piccoli Comuni esercitano in forma associata mediante Unione di Comuni e Unioni di Comuni montani le funzioni di programmazione in materia di sviluppo sociale ed economico – ha concluso Bussone – nonchè quelle di impiego dei fondi strutturali Ue”. Un richiamo alle parole del presidente della Repubblica Mattarella, che a novembre rivolgendosi ai partecipanti di un convegno Uncem a Bologna ha affermato: “E’ necessario approntare politiche attive per evitare che si spopolino ulteriormente borghi e paesi, perché l’abbandono di questi rischia di provocare squilibri nei territori, fratture nella società e un grave impoverimento dell’ambiente, i cui danni si ripercuoterebbero ovunque”.