Notizie non esattamente esaltanti giungono dal fronte occupazionale. Nei primi sette mesi del 2016 sono stati stipulati 972.946 contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni di contratti a termine e di apprendistato), a fronte di 896.622 cessazioni di contratti stabili, con un saldo positivo pari a 76.324 unità. Il dato è stato diffuso oggi dall’Inps e risulta peggiore dell’83,5% rispetto a quello dello stesso periodo del 2015 (quando l’incentivo per i contratti stabili era più alto), ma è negativo anche rispetto al dato riferito al 2014, quando non c’erano sgravi (il saldo sui rapporti a tempo indeterminato era positivo per 129.163 unità). Segnali inequivocabili, che si sommano a quelli pervenuti nei giorni scorsi, del rallentamento dell’economia e di una crescita che si conferma allo stato “larvale”. Nel frattempo, aumenta il numero dei voucher. Nei primi sette mesi del 2016 sono stati venduti 84,3 milioni di voucher (buoni per il lavoro accessorio dal valore nominale di 10 euro), con un aumento del 36,2% sullo stesso periodo del 2015 che, però, aveva registrato una crescita del 73% sullo stesso periodo del 2014. Lo comunica l’Osservatorio sul precariato dell’Inps.