Il Ministero dell’Interno ha comunicato il consueto aggiornamento dei dati sulle verifiche in corso nell’ambito dell’applicazione delle disposizioni restrittive legate all’emergenza sanitaria in atto e per il contenimento della diffusione del Covid-19. I controlli da parte delle Forze di polizia (con il costante coinvolgimento delle Polizie locali) continuano, sia per le attività commerciali che per le persone fisiche.
Sono 245.580 le persone e 107.020 gli esercizi commerciali e attività controllati il 22 aprile dalle Forze di polizia per verificare il rispetto delle misure anti Coronavirus.
Contestate 5.706 sanzioni amministrative e denunciate 32 persone per falsa dichiarazione o attestazione e 13 per violazione del divieto di allontanarsi dalla propria abitazione perché positiva al virus.
Inoltre, sono stati sanzionati 168 titolari di attività o esercizi commerciali e sono stati 62 i provvedimenti di chiusura.
Dall’11 marzo al 22 aprile, sono state controllate complessivamente 9.531.443 persone e verificati 3.775.918 esercizi o attività.
QUI LO STORICO GIORNALIERO DEGLI ESITI DEI CONTROLLI DALL’11 MARZO
In un’intervista al quotidiano l’Avvenire (qui riproposta sul sito del Viminale) il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha avuto modo di affrontare anche il tema della ripartenza del Paese dall’emergenza sanitaria Covid-19. Vari gli aspetti passati in rassegna: dalla regolarizzazione per gli immigrati impiegati nel settore agricolo (con la possibile estensione ad altri settori lavorativi, a partire da colf e badanti), all’ulteriore proroga dei permessi di soggiorno in scadenza, decisa per ora fino al 15 giugno.
Una riflessione particolare è stata dedicata dal Ministro agli aspetti legati alle limitazioni delle libertà di culto. «Non è umanamente sopportabile – afferma il ministro Lamorgese – impedire le celebrazioni dei funerali alle tantissime famiglie colpite da un lutto. Proporrò al governo, in vista della fase di graduale riapertura, di compiere un passo concreto: dobbiamo poter tornare a celebrare i funerali, seppure alla presenza soltanto degli stretti congiunti, seguendo le modalità che l’Autorità Ecclesiastica riterrà di applicare nel rispetto delle misure di distanziamento fisico dei partecipanti».