Per evitare il blocco delle assunzioni, i Comuni con più di 5.000 abitanti sono obbligati ad approvare il bilancio consolidato entro il 30 settembre. Una scadenza importante che ha indotto la Corte dei conti a elaborare alcune linee guida con l’obiettivo di assicurare l’uniformità dei comportamenti dei revisori contabili dei predetti enti che, in materia di bilancio consolidato, devono rendere specifico parere ai sensi dell’art.172 TUEL (emendato dal d.lgs. n. 118/2011). Normativa rafforzata dal d.l. n. 174/2012, convertito dalla legge n. 213/2012 che, nell’intento di rafforzare i controlli della Corte dei conti sugli Enti Territoriali, ha integrato e novellato il TUEL, dando un ulteriore impulso all’obbligatorietà del bilancio consolidato. Un esempio è la previsione di cui all’art. 148-bis TUEL, in base alla quale le Sezioni regionali di controllo, nell’esaminare i bilanci e i rendiconti degli enti locali, devono tener conto anche dei risultati delle partecipazioni societarie.
E inoltre l’attenzione del legislatore per il consolidamento dei conti del “gruppo amministrazione pubblica” si evince anche dalle norme che disciplinano i controlli interni. Non a caso, l’art. 147 TUEL al co. 2, lett. d), dispone che il sistema di controllo interno sia, tra l’altro, diretto a «verificare, attraverso l’affidamento e il controllo dello stato di attuazione di indirizzi e obiettivi gestionali, anche in riferimento all’articolo 170, comma 6, la redazione del bilancio consolidato nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modificazioni, l’efficacia, l’efficienza e l’economicità degli organismi gestionali esterni dell’ente».