“Dal 4 maggio, con l’avvio della fase 2 e l’aumento delle automobili in circolazione e il ricorso alla mobilità alternativa anche a causa delle possibili criticità nei trasporti pubblici locali dovute al distanziamento, occorre varare una strategia sulla mobilità urbana di breve e medio periodo. Accanto al possibile restringimento delle carreggiate urbane per creare una rete di corsie ciclabili, in alcune strade bisognerebbe abbassare il limite della velocità per consentire un uso promiscuo tra automobili e ciclisti e sviluppare e sostenere un sistema di sharing pubblico e incentivi all’acquisto di biciclette elettriche”.
Ad affermarlo è Gian Paolo Gualaccini, coordinatore della Consulta nazionale per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile del CNEL che sta lavorando ad una serie di proposte da sottoporre al Parlamento e al Governo. Ne dà conto lo stesso Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro in una nota.
Nel periodo del lockdown si sono ridotti gli spostamenti del 95% ma, nonostante tutto, dall’8 marzo al 20 aprile si sono registrati ben 44 morti su strade e autostrade, secondo gli ultimi dati di Polizia e Carabinieri. E’ un numero di gran lunga inferiore rispetto ai 203 dello stesso periodo dello scorso anno ma che rappresenta comunque un campanello d’allarme sull’urgenza di lavorare alla riforma del codice della strada.
“La Consulta del CNEL di cui fanno parte i principali attori della mobilità italiana, guarda con favore all’incremento dell’uso della bicicletta che comporta, però, un impegno da parte dei Comuni che compensino almeno parzialmente la propensione al maggior ricorso alle automobili private da parte di coloro che prima dell’emergenza utilizzavano i mezzi pubblici” aggiunge Gualaccini.
“Occorre puntare sui giovani per educarli alla cultura di una mobilità attiva ed ecocompatibile, offrendo però gli opportuni strumenti a corredo, come lo stoccaggio delle biciclette sui mezzi pubblici e aree dedicate alla custodia in uffici e istituti scolastici. La Consulta ritiene poi di approfondire il tema della differenziazione degli orari di apertura degli uffici, delle scuole e dei negozi per decongestionare il sistema del trasporto pubblico negli orari di maggiore affollamento, ritenendo che una ripresa delle attività “in sicurezza” richieda, anche e parallelamente, un ripensamento dei nostri tempi di vita”, conclude il consigliere del CNEL.