Con un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il Ministero dell’Interno ha approvato le modalità di presentazione delle istanze per ottenere, nel 2026, il contributo statale destinato alla progettazione di interventi di messa in sicurezza. Il fondo, previsto dalla legge 160/2019 e successivamente modificato, finanzia la redazione dei progetti relativi alla sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, alla manutenzione e messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti, e all’efficientamento energetico e alla messa in sicurezza degli edifici pubblici, con priorità a quelli scolastici.
Possono richiedere il contributo comuni, province, città metropolitane, comunità montane, comunità isolane e unioni di comuni, tramite la piattaforma digitale GLF integrata nel sistema di monitoraggio delle opere pubbliche (MOP). La domanda dovrà essere inoltrata esclusivamente per via telematica a partire dal 24 novembre 2025 ed entro il termine perentorio del 15 gennaio 2026, con firma digitale del legale rappresentante e del responsabile del servizio tecnico.
Non potranno presentare richiesta gli enti che, pur avendo beneficiato del contributo nelle annualità 2024-2025, non abbiano completato e registrato nei sistemi di monitoraggio le relative attività di progettazione. Sono considerate ammissibili solo nuove progettazioni, non ancora affidate, salvo le gare avviate tra il 15 gennaio 2026 e l’adozione del decreto che definirà la graduatoria.
Il decreto stabilisce inoltre l’obbligo di acquisire un CIG ordinario e di utilizzare correttamente i CUP, la cui classificazione sarà oggetto di verifica. Eventuali errori o difformità nei codici impediranno l’ammissione al contributo.
L’attribuzione delle risorse – soggetta ai limiti di bilancio – seguirà i criteri di priorità già definiti dalla normativa: interventi per il rischio idrogeologico, per la sicurezza della viabilità e per la messa in sicurezza ed efficientamento degli edifici. In caso di domande eccedenti le risorse disponibili, si applicherà anche il criterio della maggiore incidenza del fondo di cassa sul risultato di amministrazione, garantendo al contempo almeno il 40% dei fondi agli enti del Mezzogiorno.