L’obbligo di vaccinazione previsto da un Ente locale quale requisito per l’accesso ai nidi e alle scuole dell’infanzia comunali e convenzionate è pienamente legittimo.
Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata da due famiglie contro la sentenza del Tar del Friuli Venezia Giulia, che aveva confermato la validità della delibera del Consiglio Comunale di Trieste, che ha introdotto l’obbligo delle vaccinazioni per l’accesso ai nidi e alle scuole dell’infanzia comunali e convenzionate. Lo ha reso noto l’assessore comunale all’educazione, Angela Brandi.
La delibera del Comune, approvata il 28 novembre scorso, prevede, per la formazione delle graduatorie del prossimo anno scolastico 2017/18, che i bambini siano stati sottoposti a vaccinazione antidifterica, antitetanica, antipoliomietica e antiepatite virale B. Contro la decisione, due famiglie si erano opposte in sede amministrativa, ricorrendo al Tar del Friuli, che però a gennaio aveva rigettato l’istanza, quindi si erano appellate all’organo supremo della Giustizia amministrativa, chiedendo dapprima un decreto cautelare del giudice monocratico – rigettato nei giorni scorsi – e quindi una sospensione cautelativa del collegio, in vista dell’udienza nel merito per l’annullamento della pronuncia del Tar.
Nell’ordinanza, il Consiglio di Stato ha riconosciuto che la tutela della salute in età prescolare prevale sulle responsabilità genitoriali.
“La velocità della risposta del Consiglio di Stato nel rigetto della sospensiva è significativa verso il significato del nostro lavoro, e prelude a una sentenza per noi confortante”. E’ il commento dell’assessore all’educazione del Comune di Trieste, Angela Brandi, all’ordinanza con cui il supremo organo amministrativo ha rigettato l’istanza di sospensiva contro la sentenza del Tar FVG che aveva confermato la delibera sulla vaccinazione obbligatoria per l’accesso agli asili nel capoluogo giuliano.
“Siamo un caso-pilota – ha proseguito Brandi – e agiamo nell’unico interesse della tutela della salute pubblica, soprattutto in questi tempi di polemiche e confusione su questo tema. Il fatto che il pronunciamento sia giunto a 24 ore dall’udienza vuol dire che c’è grande attenzione su questo tema.
Questo ci consente anche di andare avanti con il procedimento per la formazione delle graduatorie definitive dei nidi e delle scuole dell’infanzia, previste per il 28 aprile, e che rischiavano di venire bloccate”, conclude.