Il VII Rapporto Ca’ Foscari sui comuni 2024, curato da Marcello Degni, Consigliere della Corte dei Conti ed esperto di finanza pubblica, traccia un quadro ambivalente per gli enti locali italiani. L’analisi sul 2023 segnala un incoraggiante alleggerimento dello stock complessivo dei comuni in sofferenza finanziaria, ma pone l’accento su una persistente, e forse strutturale, polarizzazione geografica: la maggioranza dei casi di crisi si registra nel Mezzogiorno. Il rapporto è frutto della collaborazione di Ifel ed edito da Castelvecchi, e sarà presentato in anteprima giovedì 16 ottobre a Treviso al Festival della Statistica e della Demografia.
La fragilità del “Front Office” e il contesto di incertezza
Il documento è chiaro: in un’epoca segnata da incertezza geopolitica, crisi ambientale e crescenti disuguaglianze sociali, il comune è l’attore chiave per attuare gli indirizzi di sostenibilità ed equità sociale promossi dall’Unione Europea. Definiti il “front office dello Stato”, gli enti locali devono operare in un contesto macroeconomico difficile.
Il Rapporto rileva che il decennio di tagli indiscriminati, unito all’attuale lievitazione dei prezzi (soprattutto energetici) dovuta all’inflazione, sta mettendo a dura prova la tenuta dei bilanci. I comuni, con scarse possibilità di reazione al ciclo economico avverso, rischiano di vedere compromessi gli investimenti e la loro capacità di garantire i servizi fondamentali. Si rende urgente, come sottolineato anche da Marcello Degni, un ripristino di un’ordinata gestione finanziaria, presupposto per l’attuazione del PNRR.
Crisi finanziarie: un problema prevalentemente meridionale
L’indagine sulla criticità finanziaria (che include sia i dissesti che le procedure di riequilibrio finanziario pluriennale o predissesti) evidenzia che la riduzione del numero complessivo di crisi non basta a mascherare le profonde disparità territoriali:
- Concentrazione Geografica: la stragrande maggioranza dei dissesti e dei predissesti del 2023 si è manifestata nei comuni del Sud e delle Isole.
- Rischio Strutturale: questa concentrazione suggerisce che le difficoltà finanziarie in queste aree non siano solo il frutto di contingenze economiche, ma riflettano criticità strutturali legate alla debolezza della capacità amministrativa, alla gestione della spesa e alla difficoltà di riscossione delle entrate proprie.
Per i comuni in dissesto finanziario, il Decreto Milleproroghe 2024 ha concesso una proroga, rinviando al 2025 l’obbligo di accantonamento del Fondo Anticipazioni di Liquidità (FAL). Una misura temporanea che, tuttavia, non risolve il nodo della sostenibilità finanziaria a lungo termine.
L’ombra del PNRR e i nuovi vincoli europei
L’attuazione del PNRR rimane il fulcro dell’attività normativa e gestionale. Il Rapporto sottolinea gli sforzi per rafforzare la capacità amministrativa (attraverso misure come l’aumento degli incarichi a contratto ex art. 110) e per semplificare le procedure (estensione dell’appalto integrato).
Tuttavia, l’efficacia del Piano è messa a repentaglio da due fattori:
- Riprogrammazione dei Fondi: la possibile uscita dal PNRR di oltre 10 miliardi di euro già assegnati ai comuni desta allarme. Come evidenziato da Alessandro Canelli, presidente IFEL, è cruciale formalizzare fonti di finanziamento alternative che mantengano gli stessi regimi procedurali semplificati del PNRR. L’incertezza su questi fondi tocca duramente le piccole e medie opere e la rigenerazione urbana, spesso vitali per i comuni in difficoltà.
- Patto di Stabilità: le nuove regole europee avranno un’impronta restrittiva. La previsione di un rientro del deficit pubblico, ottenibile attraverso una riduzione delle spese in conto capitale, rischia di penalizzare gli investimenti e, conseguentemente, l’azione di sviluppo dei comuni, rendendo più difficile la gestione dei bilanci per le aree già finanziariamente fragili.
In conclusione, se da un lato si registra una flessione nelle nuove crisi finanziarie, dall’altro l’allarme resta alto: la vulnerabilità del Sud, unita ai nuovi vincoli finanziari europei e alle incertezze del PNRR, richiede un cambio di paradigma che metta al centro i comuni con risorse certe e fiducia.
Fonte: VII Rapporto Ca’ Foscari sui comuni