“La produzione di olio di oliva in Italia scende ad appena 298 milioni di chili, un valore vicino ai minimi storici di sempre, con effetti inevitabili sui prezzi”. E’ quanto afferma la Coldiretti in base ai dati Ismea/Unaprol presentati oggi alla Giornata nazionale dell’extravergine italiano a Firenze.
Secondo la Coldiretti, anche a livello mondiale, “si prevede una storica carestia dei raccolti”
Con una produzione di 2,785 miliardi di chili, il calo previsto è del 9%, con un conseguente rialzo dei prezzi.
Coldiretti rileva che i prezzi alla borsa merci di Bari, “la più rappresentativa a livello nazionale”, sono in significativo aumento con un balzo nell’ultima settimana del 14% per l’extravergine rispetto a inizio anno.
Le previsioni Ismea/Unaprol che classificano l’Italia come secondo produttore mondiale nel 2016/17 indicano che la Puglia si conferma la principale regione di produzione nonostante il calo, seconda la Calabria, dove il calo è inferiore alla media nazionale, seguita dalla Sicilia. Complessivamente nel Mezzogiorno si stima un calo produttivo del 39%, al nord del 10%, al centro del 29%, con la Toscana in linea con questa riduzione.
“L’Italia – evidenzia il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo – può contare su oltre 250 milioni di piante di ulivo, su oltre un milione di ettari di terreno coltivato con il maggior numero di olio extravergine a denominazione (44) in Europa e sul più vasto patrimonio di varietà di ulivo al mondo (395) che garantiscono un fatturato di consumo stimato in 3,2 miliardi di euro nel 2015”.
Da segnalare, inoltre, che “In Italia, nel 20015, sono quadruplicate le frodi nel settore degli oli e dei grassi con un incremento record del 278% del valore dei sequestri di questi prodotti perché adulterati, contraffatti o falsificati”.
Il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, a margine della Giornata nazionale dell’Extravergine italiano organizzata da Coldiretti a Firenze ha rilasciato la seguente dichiarazione: “dare una maggiore informazione al consumatore, tracciabilità, etichettatura per le produzioni di qualità -ha spiegato- a tutela della qualità dell’olio, con un’etichetta più chiara e l’indicazione della data di raccolta, che in Italia abbiamo fortemente voluto. Come abbiamo fatto nell’olio in questi anni, lo abbiamo fatto anche nel lattiero caseario sperimentando l’origine in etichetta per primi con la Francia”.