Nei prossimi giorni nel nostro Paese è in arrivo un’ondata di caldo torrido proveniente dal continente africano. Questo andrà ad aggravare la situazione già critica a causa delle scarse precipitazioni registrate degli ultimi tempi. Infatti, dopo un inverno particolarmente asciutto, il deficit idrico si aggirerà intorno al 48%. Lo afferma la Coldiretti che ha effettuato un monitoraggio lungo tutta la Penisola.
L’Italia – sottolinea la Coldiretti – è a secco e se l’Emilia Romagna ha appena richiesto, al Governo lo stato di emergenza la situazione è preoccupante dal Veneto al Piemonte, dalla Lombardia alla Liguria, dalla Toscana al Lazio, dall’Umbria alla Calabria, dalla Campania alla Puglia fino in Sicilia e Sardegna. Manca l’acqua potabile in molti Comuni mentre nei campi – continua la Coldiretti – la carenza idrica sta compromettendo i raccolti, dagli ortaggi alla frutta, ma anche i cereali e i foraggi per l’alimentazione degli animali. E’ il risultato di un inverno e di una primavera 2017 che si classificano rispettivamente al terzo e al secondo posto tra le meno piovose dal 1800 ad oggi e gli effetti si stanno facendo sentire sulle coltivazioni con i danni stimati dalla Coldiretti già in quasi un miliardo di euro per le anomalie climatiche dell’anno in corso. Se in Sardegna – precisa la Coldiretti – l’assenza di piogge sta condizionando tutti i settori agricoli, con perdite nella produzione di oltre il 40%. In Veneto si parla di meno 30 giorni di autonomia. Mentre in Toscana scarseggiano anche i foraggi per il bestiame e crolla la produzione di miele, ma la situazione è drammatica a macchia di leopardo lungo tutta la Penisola. Dal Piemonte alla Liguria, dalla Lombardia, dall’Emilia Romagna – afferma sempre la Coldiretti – i campi sono aridi e in alcune regioni si ricorre all’irrigazione di soccorso per salvare le coltivazioni come il pomodoro che sono a rischio come il foraggio per alimentare il bestiame e garantire la produzione di Parmigiano reggiano. Girasoli e il granoturco stanno seccando in Umbria ma in difficoltà anche ampie aree del Lazio dove è già scattata la turnazione su tutti gli impianti irrigui dell’Agro Pontino. In Campania nel Cilento, nell’Alento e nella piana del Sele – denuncia la Coldiretti – ci sono problemi per gli ortaggi e la frutta, ma anche per la mozzarella di bufala perché la mancanza di acqua mette in crisi anche gli allevamenti e i caseifici, mentre in Puglia perdite di produzione, aumento dei costi per le risemine, ulteriori lavorazioni, acquisti di nuove piantine e sementi sono gli effetti della siccità con gravi danni al granaio d’Italia nelle province di Foggia e Bari, dove si riscontra una perdita del 50% della produzione. La siccità in Sicilia non e uno spettro, ma una realtà concreta con gli invasi a secco e la necessità di anticipare l’inizio della stagione irrigua negli agrumeti. L’andamento anomalo del 2017 conferma la tendenza ai cambiamenti climatici.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “che servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico”.