Presentato in streaming il 1° Rapporto Cida-Censis “Il valore dei manager per tornare a crescere nel benessere – Perché con più manager la Pa sarebbe subito pronta per la buona gestione dei fondi Ngeu e non solo ”.
Nel Rapporto si legge che il 69,8% dei cittadini “ha un’elevata fiducia nei medici perché mettono sempre e comunque la salute del paziente al primo posto, prima dell’aspetto economico “. Per il 74,2% degli italiani i medici non dovrebbero essere obbligati a dedicare troppo tempo ad aspetti burocratici e il 66,2% degli italiani vorrebbe che fosse salvaguardata l’autonomia dei medici nel prendere decisioni sulla salute dei pazienti, e per il 91,4% anche se telemedicina e digitale sono essenziali, occorre sia conservato il rapporto diretto paziente-medico. “Sono numeri, spiega il Rapporto Cida-Censis, che raccontano l’alto valore sociale dei medici e la relativa very good social reputation.
Eppure nel tempo è stata poco riconosciuta dal Servizio sanitario, come dimostra il gap retributivo con i colleghi di altri paesi, fatta 100 la retribuzione media annua dei medici italiani, a parità di potere d’acquisto, in Germania il valore è pari a 182, nel Regno Unito a 161, in Spagna a 102 ed in Francia a 101. Pertanto, un obiettivo della nuova sanità post Covid-19 disintossicata dalle logiche economiciste, è ripartire dalla neocentralità del medico, anche nell’esercizio di funzioni dirigenziali del Servizio sanitario, perché garante di una sanità in linea con le esigenze dei cittadini”.
In fondo, in questi anni lo svilimento di ruolo del medico nella sanità è stato un paradigma dell’approccio prevalente sul piano sociopolitico verso il Servizio sanitario. Nel mentre il valore sociale del medico restava alto, con una fiducia dei cittadini elevatissima in una società in cui la “fiducia” come concetto generale diventava scarsa e una molteplicità di professioni passavano ad una very low social reputation. Di contro i medici non hanno mai smesso di beneficiare della fiducia dei cittadini, interlocutori primari di ogni ambito della sanità, i medici non hanno però visto riconosciuto nel Servizio sanitario e negli aspetti afferenti alla dirigenza medica, questa social reputation. È come se il dividendo sociale legato al buon esercizio del ruolo nel rapporto con i pazienti e nella gestione di servizi e prestazioni non fosse stato considerato e, anzi, i medici fossero stati spesso sotto attacco per la loro azione dal costo troppo elevato. Una situazione paradossale, a che ha portatoad effetti che si sono concretizzati nel progressivo shortage di medici nella sanità con mancate sostituzioni e vuoti di organico. Il punto di vista dei cittadini sul loro rapporto quotidiano con i medici consente di leggere gli effetti delle politiche più generali che hanno colpito la PA, finendo per fare danni anche al settore sanità, da molti anni al vertice delle preoccupazioni degli italiani.