Quest’anno si sta registrando una inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, una buona cena sembra infatti d’obbligo per chi si trova nelle località turistiche italiane di mare, di montagna o nelle città d’arte. Anche la paura di atti terroristici sembra essersi affievolita, tanto che i tavolini dei luoghi pubblici tornano a riempirsi. Secondo la Coldiretti la spesa turistica dedicata all’alimentazione non è mai stata così alta, con quasi un terzo del budget dei vacanzieri destinato alla tavola, ma anche per acquistare prodotti enogastronomici per un importo complessivo stimato in circa 12 miliardi.
Secondo l’associazione, che ha fatto il punto dopo Ferragosto in un’indagine con Ixè, si tratta di “una vera e propria svolta che vede gli italiani tornare a mangiare fuori”. La convivialità a tavola è diventato infatti uno dei principali motivi di svago tanto che il 30% di essi ritiene che il successo della vacanza dipenda soprattutto dal buon cibo.
“Si evidenzia – continua la Coldiretti – una crescente tendenza degli italiani ad esprimere la propria curiosità turistica a tavola sperimentando piatti locali diversi rispetto a quelli abituali”.
“L’Italia ha conquistato la leadership mondiale nel turismo enogastronomico grazie a 283 specialità dop/igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini doc/docg, ma ha conquistato anche il primato green con quasi 50mila aziende agricole biologiche in Europa e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni ogm a tutela del patrimonio di biodiversità senza dimenticare i quasi ventiduemila agriturismi, i circa diecimila mercati e fattorie dove acquistare a chilometri zero direttamente dagli agricoltori di campagna amica, le centinaia di città dell’olio, del vino, del pane e i numerosi percorsi enogastronomici, feste e sagre di ogni tipo”.