Il Censis ha pubblicato una ricerca dal titolo “Stadi belli e ben gestiti per rilanciare il calcio”, uno studio che sottolinea come l’attrattività degli impianti della serie A italiana sia piuttosto bassa, se si considera il gran numero di persone che amano e seguono il calcio in Italia. Ma per capire meglio diamo uno sguardo ai numeri. Sono stati 922.000 gli spettatori in meno nella stagione 2015-2016 rispetto al picco del 2008-2009, diminuiti da quasi 9,4 milioni a meno di 8,5 milioni (-9,8%). Nello stesso periodo, la media degli spettatori per partita è diminuita da 24.717 a 22.291, scendendo ancora a 21.628 nel campionato in corso (dati parziali al mese di febbraio 2017). Nel nostro Paese l’affluenza media alle partite di serie A è stata del 3% inferiore a quella delle venti squadre francesi, del 20% rispetto a quella degli stadi spagnoli, del 40% rispetto agli stadi inglesi e del 50% rispetto a quelli tedeschi.
Nella stagione 2014-2015 il tasso di attrattività degli stadi italiani nel campionato nazionale (55%), inteso come rapporto tra posti occupati e posti disponibili, è inferiore a quello degli stadi francesi della League 1 (69%) e degli spagnoli (72%), ma soprattutto degli stadi della Bundesliga tedesca (92%) e della Premier League inglese (94%). La situazione degli impianti calcistici italiani è però differenziata. Al mese di febbraio, i tassi di “riempimento” passano dal 95,3% della Juventus al 68,4% del Torino, per scendere al 57,8% del Bologna, al 57,5% della Forentina, al 57,4% del Genoa, al 54,7% della Sampdoria, al 53,1% del Napoli, al 52,7% dell’Inter, al 52,0% del Milan, al 40,8% del Palermo, al 39,8% della Roma, al 27,4% della Lazio. Complessivamente in Italia, alla fine della stagione 2014-2015, sono mancati all’appello quasi 6,6 milioni di spettatori, con un invenduto di biglietti pari a sette volte quello inglese, a quasi cinque volte quello tedesco e a quasi il doppio di quello francese e spagnolo. Il calcio continua però ad avere una platea molto ampia di appassionati: a seguirlo sono 36 milioni di italiani, di cui 16 milioni con continuità.
Il pallone è certamente lo sport più seguito in Italia, ma allora perché si va sempre meno allo stadio? Dai dati Censis la prima ragione risiederebbe nella persistente associazione tra stadi e aggressività: secondo il parere di 10 milioni di nostri connazionali gli stadi sono, infatti, luoghi di violenza. Per questo motivo, nonostante una grande passione per la squadra del cuore, 900.000 italiani appassionati di calcio dichiarano che vorrebbero andare a vedere una partita dal vivo, ma di fatto se ne tengono lontani proprio a causa dei frequenti episodi di violenza, preferendo così guardare le partite in tv.