Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei Paolo Savona e del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione della direttiva 2014/55/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici, introduce disposizioni in merito all’obbligo di fatturazione elettronica nei confronti delle “amministrazioni pubbliche” e nei confronti delle “amministrazioni autonome”.
Il decreto introduce l’obbligo di ricevere ed elaborare le fatture elettroniche emesse per contratti pubblici di appalto, che sono conformi allo standard europeo degli appalti pubblici. Le nuove norme, non prevedendo alcuna soglia, si applicano a tutte le fatture dirette alla pubblica amministrazione.
Partirà, dunque, il 18 aprile 2019 l’obbligo di fattura elettronica europea negli appalti pubblici. Chi opera con lo Stato, le autorità regionali o locali e gli altri organismi di diritto pubblico da esse costituiti dovrà elaborare e trasmettere i documenti fiscali in formato conforme allo standard Ue. Un anno in più di tempo per le amministrazioni aggiudicatrici sub-centrali: per le p.a. che non sono autorità governative centrali gli obblighi di e-fattura scatteranno dal 18 aprile 2020. Restano esclusi dalla portata operativa della nuova disciplina i contratti di appalto dichiarati segreti o che devono essere accompagnati da speciali misure di sicurezza. È quanto stabilisce lo schema di dlgs che recepisce la direttiva 2014/55/Ue, ieri all’esame preliminare del Consiglio dei Ministri.
La direttiva prevede che gli stati membri devono adottare entro il 27 novembre 2018 i provvedimenti legislativi e amministrativi per trasporre negli ordinamenti nazionali l’obbligo per le p.a. di accettare e gestire negli appalti solo fatture elettroniche conformi agli standard definiti dalla norma europea. In termini tecnici, il riferimento è a un modello semantico comune e a due sintassi utilizzabili, la Cross Industry Invoice Xml dell’Un/Cefact e la Ubl (Iso/Iec 19845:2015). Semplificando, il contenuto informativo è del tutto equivalente a quello già in uso a livello nazionale con il formato FatturaPA, ma cambia la modalità di rappresentazione.