La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8910 del 4 aprile 2025, ha fatto chiarezza su una questione che riguarda la validità delle notifiche delle cartelle di pagamento, in particolare nei casi di cosiddetta “irreperibilità relativa” del destinatario e per le notifiche avvenute prima di un importante cambio normativo.
Il punto nodale: la raccomandata informativa
Il tema centrale riguarda l’obbligo o meno per l’Agente della Riscossione di inviare al contribuente la raccomandata informativa che avvisa dell’avvenuto deposito dell’atto presso la casa comunale, una prassi prevista dall’articolo 140 del Codice di Procedura Civile e applicata anche alle notifiche delle cartelle esattoriali.
La Cassazione, Sezione Tributaria, ha stabilito che:
- Validità nel periodo antecedente al 2012: Per le notificazioni di cartelle di pagamento effettuate prima della sentenza della Corte Costituzionale n. 258 del 2012, la notifica si considera valida ed efficace con la sola affissione dell’avviso di deposito nell’albo del Comune. Non era quindi necessario l’invio e l’effettiva ricezione della raccomandata informativa.
- La condizione essenziale: Tale validità, tuttavia, si mantiene solo se la cartella di pagamento è divenuta definitiva per mancata impugnazione.
- Il cambio post-2012: Per tutte le notifiche successive alla sentenza del 2012, invece, l’invio della raccomandata informativa e la successiva ricezione sono diventati indispensabili per il perfezionamento della notifica, in quanto la Consulta dichiarò incostituzionale la norma che lo escludeva.
In sintesi, cosa significa l’ordinanza?
La Suprema Corte ha rigettato il ricorso di un contribuente (il cui caso era antecedente al 2012) ribadendo un principio già consolidato in giurisprudenza: per le vecchie cartelle, se non impugnate per tempo, l’omesso invio della raccomandata non inficia la validità della notifica effettuata tramite deposito in Comune, scongiurando così il rischio di vedersi annullare a posteriori carichi fiscali ormai definitivi.
La decisione ribadisce dunque una linea di demarcazione temporale netta: chi intendeva eccepire il vizio di notifica per l’omessa raccomandata in caso di irreperibilità relativa, doveva farlo prima che la cartella diventasse definitiva, altrimenti opera il principio di validità per il periodo antecedente la pronuncia della Corte Costituzionale.
Fonte: Rassegna mensile della
giurisprudenza civile della
Corte di cassazione