La Commissione Ue ha rivisto la previsione sul deficit dell’Italia di quest’anno al 2,4 per cento del Pil, a fronte del 2,5 per cento indicato lo scorso febbraio, ma nelle stime di primavera, ha peggiorato all’1,9 per cento la previsione sul deficit 2017 (dall’1,5%).
Anche le stime sul debito sono state alzate, al 132,7 per cento del Pil quest’anno (dal 132,4%) e al 131,8 per cento sul 2017 (da 130,6%), questo valore segnerà comunque un calo.
Peggiora leggermente sul 2017 la previsione sul deficit strutturale di bilancio, all’1,7 per cento del Pil dall’1,4 per cento indicato a febbraio, mentre su quest’anno è confermata la previsione sempre all’1,7 per cento. Sempre nella scheda riguardante l’Italia inserita nel rapporto, l’Ue evita di sbilanciarsi in giudizi sui conti italiani, anche perché manca ancora qualche giorno al suo verdetto definitivo sul bilancio 2016 che, partendo proprio dalle cifre pubblicate oggi, dovrà tenere conto anche delle diverse clausole di flessibilità invocate dal nostro Governo sulla base del nuovo Patto di Stabilità. Tuttavia una indicazione indirettamente positiva potrebbe esser vista quando l’Ue definisce “neutrale” la linea attuale di politica economica, quindi non espansiva né recessiva. All’opposto meno incoraggiante è una considerazione sul debito, che invece di calare quest’anno si limiterà ad una “stabilizzazione”, mentre l’avvio della riduzione è rinviato al 2017.