“L’Assemblea dell’Anci cade in un momento decisivo per la comunità nazionale. Abbiamo alle spalle i giorni del G20 di Roma e della Cop26 di Glasgow, nei quali all’Italia è stato riconosciuto un ruolo da protagonista nello sforzo comune contro i cambiamenti climatici e per la transizione ecologica – questo l’esordio di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, nel saluto rivolto al Presidente della Repubblica e ai numerosissimi sindaci e amministratori locali convenuti a Parma per l’importante appuntamento annuale dell’Anci – I fondi del PNRR messi a disposizione dall’Europa rappresentano un’occasione senza precedenti per l’Italia – ha spiegato – Abbiamo davvero le risorse per modernizzare il Paese: per colmare tante distanze e fratture sociali e territoriali per rendere l’Italia più unita e più giusta; per potenziare il sistema sanitario nazionale e garantire i migliori livelli di cura e assistenza a tutte le persone; per rafforzare il sistema di welfare, contrastando vecchie e nuove povertà, per allargare i diritti e accrescere le opportunità; per restituire alla scuola la sua funzione essenziale d’inclusione e ascensore sociale; per accelerare la transizione ecologica e digitale del sistema produttivo, della pubblica amministrazione, della società. Naturalmente non mancano i problemi, le contraddizioni, le ombre: la ripartenza e la crescita non saranno davvero tali finché non coinvolgeranno pienamente i giovani e le donne, che nella crisi hanno pagato un prezzo più alto. E l’occupazione è buona solo se si arresta la piaga degli incidenti sui luoghi di lavoro che stanno segnando la ripartenza, anche in questo territorio. Serve, pertanto, un piano d’investimenti nazionale che definisca l’Italia dei prossimi decenni, con un obiettivo su tutti: mettere il lavoro e l’ambiente, insieme, al centro di un nuovo sviluppo sostenibile. È per questa ragione – ha concluso, auspicando un patto sociale solido e duraturo – che chiedo al Governo… di aiutare i Comuni e i sindaci a svolgere al meglio la funzione essenziale cui ora sono chiamati col PNRR. Perché se non ce la faranno loro, non ce l’avrà fatta l’Italia”. Incentrato soprattutto sulla ricostruzione di un’identità sociale e culturale, che passi essenzialmente attraverso le città e i territori, il saluto di Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e neo presidente dell’Anci Emilia-Romagna. “Nelle città contemporanee, nei tanti piccoli Comuni, forse anche più che in passato, si misura ogni giorno la tensione tra pressioni globali da una parte, e ricerca di significati e identità locali dall’altra; è nelle città che si misura il confronto tra bisogno di sicurezza e bisogno di libertà; tra paure e speranze. E’ nei Comuni che si gioca la sfida tra la ricostruzione di legami sociali e di vicinato e il rischio di crescenti fenomeni di solitudine. È nelle comunità che nella densa trama delle relazioni interpersonali si genera ogni giorno creatività e innovazione – su questi temi ha posto l’accento il sindaco di Reggio Emilia – E’ in questo contesto che si collocano le sfide del Pnrr per i Comuni italiani, unitamente ai tanti problemi quotidiani amministrativi, burocratici, alle carenze croniche di personale, alle responsabilità che i sindaci devono ogni giorno affrontare. I sindaci – ha ribadito con enfasi – sono consapevoli che un vecchio mondo è alle spalle, che nuove città nasceranno, e che in questo grande tornante della storia vorranno essere, potranno essere, ancora una volta come ci chiede la Costituzione, motore fondamentale dell’unità del Paese e del suo sviluppo”.